In Macedonia sono state convocate le elezioni legislative anticipate per il 5 giugno dopo lo scioglimento del parlamento, come parte di un accordo mediato dall’Unione europea per porre fine a mesi di stallo politico legato a uno scandalo di intercettazioni.
“Oggi ho firmato la decisione di indire elezioni anticipate per il 5 giugno 2016,” ha dichiarato il presidente del parlamento Trajko Veljanovski.
“Credo che tutti i soggetti coinvolti nel processo elettorale contribuiranno alle elezioni in un’atmosfera pacifica e democratica e che ognuno di noi il 5 giugno potrà esercitare il proprio diritto di voto”, ha detto in una dichiarazione.
L’opposizione ha già detto che boicotterà le elezioni. La crisi si è aggravata questa settimana, quando il presidente Gjorge Ivanov ha deciso di concedere un’amnistia a 56 funzionari accusati di essere coinvolti nello scandalo.
La decisione ha causato preoccupazione in Europa e negli Stati Uniti e ha portato Johannes Hahn, il commissario europeo responsabile per le relazioni con gli Stati membri aspiranti come la Macedonia, a mettere in discussione se elezioni credibili fossero ancora possibili.
L’amnistia ha portato a tre notti di proteste per le strade della capitale macedone, Skopje. Cinque agenti di polizia sono stati feriti.