I lupi nelle campagne tedesche preoccupano sempre più gli abitanti: il sindacato degli agricoltori ha chiesto al governo di Berlino di allentare le regole sulle possibilità di uccidere gli animali, protetti dal diritto Ue. C’è stato un summit tra ambientalisti, agricoltori ed esponenti politici tedeschi per discutere delle scelte future, legate al timore che il numero di esemplari vada fuori controllo. La Germania, scrive il Guardian, “ospita circa 161 branchi di lupi (da 8 a 12 animali ciascuno)”, secondo i dati dell’Ufficio federale di documentazione e consulenza sui lupi, ma “sono state registrate anche altre 43 coppie e 21 singoli animali”.
Da quando, nel 1990, la specie è stata posta sotto protezione, il numero di lupi è aumentato vertiginosamente. In alcune aree del Paese si corre già ai ripari: in Baviera l’amministrazione regionale ha già preso la propria decisione “di consentire agli allevatori di poter uccidere i lupi laddove si ritiene che il bestiame sia particolarmente minacciato”. Markus Söder, leader bavarese, ha espresso la sua netta opinione: “Il lupo non appartiene a questo posto. Abbiamo introdotto una nuova legge sui lupi, una sola violazione è sufficiente e la presenza del lupo può essere rimossa da una regione “.
Per gli ambientalisti “la chiamata alle armi non è di per sé una soluzione e l’appello per ottenere zone e quote libere da lupi viola il diritto dell’Ue”. Harald Ebner, del partito dei Verdi, afferma che misure simili non porteranno “alcun sollievo ai detentori di animali da pascolo”. Il ministro dell’ambiente, Steffi Lemke, anch’egli dei Verdi, ha promesso di aumentare la protezione sia per gli animali al pascolo che per i lupi, precisando: “In coscienza, non possiamo chiedere la protezione degli animali nei paesi africani e allo stesso tempo dire qui che non è possibile proteggere il lupo”.