Urla, spari, sangue, pianti e tanta paura: questo è quanto è accaduto nel centro di detenzione di Qasr Bin Gashir, a Tripoli, dove un numero imprecisato di migranti è stato attaccato e ferito da colpi di arma da fuoco.
Ne dà conferma Medici senza frontiere con un video girato all’interno della struttura che denuncia l’accaduto.
Nel filmato, si sentono gli spari e successivamente vengono inquadrate le persone ferite. Da due settimane Msf e altre organizzazioni umanitarie denunciano la condizione di pericolo di circa 3mila migranti e rifugiati intrappolati nei centri di detenzione chiedendone l’immediata evacuazione.
“La comunità internazionale non può che essere incolpata per la sua totale inazione verso le persone bloccate nei centri. Oggi MSF sta di nuovo implorando che queste persone vengano immediatamente evacuate dal paese. Fino a quel momento saranno in serio pericolo di subire un altro attacco o di finire nel fuoco incrociato” dichiara Karline Kleijer, responsabile di MSF per le emergenze.
Il 24 e il 25 aprile sono stati effettuati dei trasferimenti d’urgenza e la popolazione di Qasr Bin Gashir si trova ora al centro di detenzione di Zawiya. Durante una missione medica per rispondere all’attacco, MSF ha trasferito 30 persone, tra cui 12 bambini, fuori dall’area colpita, mentre il resto della popolazione del centro è stata trasferita da altre agenzie umanitarie.
Sebbene non siano più in prossimità dei combattimenti, queste persone si trovano ancora in condizioni pericolose e degradanti, mentre le mutevoli dinamiche del conflitto continuano a rappresentare un rischio per tutte le persone bloccate nei centri di detenzione nell’area di Tripoli.
La situazione in Libia
Il maresciallo Khalifa Haftar continua la sua offensiva sulla capitale libica Tripoli, mentre il premier del Governo di accordo nazionale cerca di recuperare terreno nei dintorni della città.
Il premier al Serraj ha accusato le milizie dell’uomo forte della Cirenaica di aver bombardato un centro di detenzione per migranti di Qaser Ben Gashir, a sud di Tripoli: nel raid sarebbero rimaste uccise sei persone.
In un reportage esclusivo di Nello Trocchia, avevamo già denunciato come l’esplosione della guerra abbia reso le condizioni di vita delle migliaia di rifugiati presenti nei centri governativi ancora più disumane.
Il premier al Serraj ha accusato le milizie dell’uomo forte della Cirenaica di aver bombardato un centro di detenzione per migranti di Qaser Ben Gashir, a sud di Tripoli: nel raid sarebbero rimaste uccise sei persone.
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