Libia, raid di Haftar su accademia militare di Tripoli: almeno 28 morti
Un raid aereo delle forze del generale Haftar contro l’Accademia militare di Tripoli, in Libia, ha causato almeno una trentina di morti e quasi 20 feriti fra i miliziani-cadetti. Il bilancio tuttavia potrebbe essere oltre il doppio.
Lo scorso 2 gennaio il parlamento turco ha approvato l’invio di truppe in Libia a sostegno del governo di Fayez al-Sarraj. L’incursione viene presentata come una rappresaglia di un “bombardamento turco” compiuto all’alba contro la “brigata salafita 210”.
“Accettiamo la sfida e dichiariamo la jihad (guerra santa islamica, ndr) e la mobilitazione generale”, ha dichiarato Haftar in un discorso rimandato dalla rete televisiva al-Hadath.
Un portavoce di Haftar, Khaled Al-Mahjoob, avrebbe rivendicato la responsabilità dell’attacco aereo. “I cadetti di quel college sono miliziani”, avrebbe affermato in una dichiarazione ripresa dal Libya Observer. Ma poco dopo arriva la smentita dallo stesso Al Mahjoob: “Si tratta di una fake news”.
Intanto l’Alto Consiglio di Stato di Tripoli ha definito il raid “un ignobile crimine che ha fatto decine di vittime tra gli studenti innocenti, morti e feriti, un atto terroristico rassomigliante a quello compiuto dall’Isis in un centro di formazione della polizia a Zliten nel gennaio 2016”. La dichiarazione è stata postata su Facebook dall’ufficio stampa dell’Alto Consiglio di Stato di Tripoli “annunciando il lutto in omaggio ai martiri e promettendo al popolo libico che la risposta a questo odioso crimine sarà straordinaria”.
Anche la Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha condannato “nei termini più forti” i bombardamenti che hanno colpito il collegio militare.