Libia | Migranti morti | Raid contro centro di detenzione
LIBIA MIGRANTI – Gli orrori della guerra in Libia. Almeno 100 persone sono morte in un raid aereo che ha colpito un centro di detenzione per migranti illegali, a Tajoura, vicino Tripoli. Della strage hanno dato notizia fonti di soccorso libiche. Un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook del ministero dell’Interno libico ha poi fornito un primo bilancio delle vittime precisando che nella sezione del “centro di accoglienza” colpito si trovavano almeno 120 migranti.
Il centro di Tajoura, nel complesso, ospita un totale di 610 migranti. Nella nota del ministero è stato precisato che “il bombardamento ha fatto almeno 100 morti”. E il numero dei “feriti fra i migranti illegali” viene indicato in 130.
Libia | Migranti illegali | Raid contro centro di detenzione vicino Tripoli
Il ministero della Salute del governo sostenuto dall’Onu inizialmente aveva indicato il ferimento di almeno 80 migranti. Più tardi l’Unsmil, la missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia, ha indicato almeno 130 “feriti gravi”. Nel comunicato si parla di “sleale bombardamento aereo” contro il centro per migranti condannandolo “nei termini più forti”.
“Questa è la seconda volta che circa 600 migranti vengono attaccati da un bombardamento”, si legge la nota pubblicata sulla pagina Facebook della missione, riportando la condanna del Rappresentante speciale dell’Onu per la Libia, Ghassan Salamé.
Il governo appoggiato dagli Stati Uniti accusa il sedicente Esercito nazionale libico guidato dal comandante Khalifa Haftar per il raid aereo. La Libia è divisa tra due governi in guerra e le forze di Haftar controllano gran parte dell’Est e del Sud del Paese.
Nei giorni scorsi l’Esercito nazionale libico ha annunciato il lancio di raid aerei “intensi” su Tripoli, chiedendo ai residenti della capitale della Libia di allontanarsi dai campi delle “milizie”.
Libia | Migranti morti dopo raid | Il ministero chiede un’inchiesta internazionale
Il ministero dell’Interno libico sul raid che ha fatto 44 morti ha fatto sapere che il dicastero “chiederà alla comunità internazionale e all’Unione africana di avviare un’inchiesta a proposito di questi crimini perpetrati dalle milizie di Haftar”. Nella nota, pubblicata sulla pagina Facebook del ministero, si sostiene che “il centro di accoglienza di migranti illegali di Tajoura è stato bombardato mercoledì dalle forze aeree del criminale di guerra Khalifa Haftar.
“I responsabili di questi atti criminali saranno perseguiti e affidati alla giustizia”, si afferma inoltre nel comunicato, che riporta dichiarazioni del presidente dell’Autorità per la lotta all’immigrazione clandestina e portavoce del ministero, il colonnello Mabrouk Abdel Hafiz.
Libia | La situazione precipitata ad aprile
La situazione il Libia è precipitata il 3 aprile scorso, quando l’Esercito nazionale libico guidato da Haftar ha lanciato il suo attacco contro il Governo di accordo nazionale guidato da Fayez al Serraj. Ad aprile ha lanciato un’offensiva contro Tripoli, sede del Governo di accordo nazionale (GNA) riconosciuto dalle Nazioni Unite.
> Chi controlla davvero i centri di detenzione il Libia
Medici Senza Frontiere a giugno ha denunciato che in 9 mesi almeno 22 persone sono morte per malattie, probabilmente tubercolosi, nei centri di detenzione di Zintan e Gharyan, situati nel Gebel Nefusa, regione montagnosa a sud di Tripoli.
I migranti sopravvissuti al bombardamento nel centro di Tajoura a Tripoli, situato una ventina di chilometri in linea d’aria da piazza dei Martiri, come riferito dal ministero dell’Interno libico, “sono stati condotti in posti sicuri”. “Gli altri dipartimenti” che compongono il centro “sono stati messi in sicurezza”, è stato riferito.
Libia | Raid contro centro di detenzione | Un’ipotesi: migranti scambiati per mercenari stranieri
Un consigliere comunale di Tripoli, Ahmed Wali, all’Ansa ha ipotizzato che il raid che ha ucciso decine di persone a Tajoura sarebbe il frutto di informazioni di intelligence sbagliate che hanno scambiato i migranti africani per mercenari stranieri o di un errore causato dalla vicinanza di una struttura ritenuta un arsenale.
“Tutti sanno che si tratta di un centro per migranti, è ufficiale”, ha ricordato Wali in dichiarazioni all’agenzia di stampa. “Probabilmente hanno avuto l’informazione, sbagliata, che si trattasse di mercenari stranieri”, ha sostenuto il consigliere aggiungendo: “non credo siano così stupidi da voler uccidere civili come i migranti”.
E ancora, ha detto Wali: “Vicino al centro c’è un capannone, che era vuoto ma che appartiene al ministero dell’Interno: forse hanno voluto bombardarlo pensando che ci fossero armi e munizioni; ma non c’è stata nessuna esplosione, solo dei morti, fra cui donne e bambini”.
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