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    Libia, Merkel: “Tutti d’accordo su soluzione politica e rispetto embargo armi”: ultime notizie | DIRETTA

    Bilaterale tra Di Maio e il suo omologo egiziano a margine della conferenza di Berlino.

    I leader internazionali si incontrano oggi a Berlino per il summit per un cessate il fuoco duraturo in Libia. Attesi anche Haftar e Sarraj

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 19 Gen. 2020 alle 13:14 Aggiornato il 19 Gen. 2020 alle 20:23

    Libia, Merkel: “Tutti d’accordo su soluzione politica e rispetto embargo armi”| Ultime notizie

    CONFERENZA LIBIA ULTIME NOTIZIE – È il giorno dell’attesa conferenza di Berlino, il summit internazionale per la pace in Libia si tiene nella capitale tedesca ed è stato organizzato dalla Germania e fortemente voluto dal governo italiano. Al vertice, che ha lo scopo di consolidare un cessate il fuoco duraturo in territorio libico, partecipano anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (qui tutto quello che c’è da sapere sulla conferenza di Berlino).

    La conferenza di Berlino si apre in un clima di tensione dopo che ieri il generale Haftar ha bloccato le esportazioni di petrolio dai porti della Libia. Prima dell’inizio dei lavori, il premier di Tripoli Fayez al Sarraj ha dichiarato che “Se il generale non pone fine alle ostilità servirà una forza internazionale”.

    Sarrai, intervistato dal Welt am Sonntag, ha usato parole molto dure verso l’Europa. “Gli europei sono arrivati troppo tardi”, ha detto, mostrandosi deluso anche per le divergenze delle posizioni in Europa sulla questione libica, con la Francia più favorevole al rivale Haftar. “Ci saremmo aspettati che la Ue si schierasse in modo chiaro contro l’offensiva di Khalifa Haftar, e che aiutasse a risolvere la crisi attuale”.

    La Libia è dilaniata da una guerra civile che vede contrapporsi il governo di accordo nazionale, con sede a Tripoli, guidato da Fayez al-Sarraj, e il governo di Tobruk, guidato dal generale Khalifa Haftar.

    ULTIME NOTIZIE

    ore 20,20 – Lavrov: “Ancora nessun dialogo serio’ Haftar-Sarraj”. Non c’è ancora nessun “dialogo serio” tra i belligeranti, tra Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov al termine della Conferenza di Berlino.

    ore 20,04 – Conte: “Da Italia lavoro intenso, grazie a Di Maio”. “L’accordo di oggi prevede dei seguiti, ovvero dei tavoli successivi. C’è da lavorare intensamente. Quel che è certo è che l’Italia, anche con Di Maio che ringrazio, ha lavorato intensamente”. Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando, assieme al titolare della Farnesina, al punto stampa dopo la Conferenza di Berlino.

    ore 19,57 – Conte: “Da Berlino impegno a evitare ingerenze”. Alla base del documento “c’è un impegno di tutti gli stakeholders, comunità internazionale compresa, ad evitare ingerenze” in Libia. Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando al punto stampa dopo la Conferenza di Berlino.

    ore 19,51 – Guterres: “Tutti impegnati a fermare interferenze”. “Tutti si sono impegnati a ritirarsi dalle interferenze negli interessi libici. E’ un principio che deve essere rispettato”. Lo ha sottolineato il segretario generale Onu, Antonio Guterres al termine della Conferenza di Berlino. Guterres ha espresso “profonda gratitudine per Merkel e l’iniziativa di questa conferenza, il suo impegno contribuirà alla stabilità della Libia”, ha aggiunto ribadendo che “non c’é soluzione militare, lo hanno detto tutti i partecipanti. Tutti vogliamo negoziati sotto l’egida dell’Onu che portino ad una soluzione pacifica della crisi”.

    ore 19, 47 – Salamè: “Giorno meraviglioso per Libia,ora implementare”. “Oggi è un giorno meraviglioso”. Lo ha detto l’inviato speciale dell’Onu per la Libia Ghassem Salamè. L’inviato ha detto che auspica che da domani si possa implementare tutto quello che è stato deciso oggi.

    ore 19,41 – Libia, Conte: “Siamo soddisfatti, passi avanti da Berlino”. “Ci possiamo ritenere soddisfatti perché comunque abbiamo ottenuto passi avanti”. Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando con Luigi Di Maio al punto stampa dopo la Conferenza di Berlino sulla Libia.

    ore 19,35 – Merkel: “Tutti d’accordo su rispetto embargo armi”. “Abbiamo messo a punto un piano molto ampio, tutti hanno collaborato in modo molto costruttivo, tutti sono d’accordo sul fatto che vogliamo rispettare l’embargo delle armi con maggiori controlli rispetto al passato”. Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel in conferenza stampa al termine della Conferenza di Berlino sulla Libia. “Oggi a Berlino “non abbiamo risolto tutti i problemi” sulla Libia ma “abbiamo creato lo spirito, la base per poter procedere sul percorso Onu designato da Salamé”, ha poi aggiunto la Cancelliera.

    ore 19,33 – Merkel: “Tutti gli Stati concordi per soluzione politica”. “Tutti gli Stati sono d’accordo che abbiamo bisogno di una soluzione politica e che non ci sia alcuna chance per una soluzione militare”. Lo ha detto Angela Merkel al termine della conferenza di Berlino sulla Libia.

    ore 19,09 – Conte: “Finalmente comitato militare, avanti così”. “Finalmente sono stati nominati i componenti del Comitato militare congiunto per la Libia. Avanti così”. Lo scrive su Twitter il premier Giuseppe Conte mentre è in corso la Conferenza di Berlino.

    ore 18.30 – Tavolo leader di nuovo riunito. Il tavolo dei lavori del vertice di Berlino sulla Libia si sta riunendo di nuovo. Angela Merkel riferirà le posizioni di entrambi i protagonisti libici, Sarraj e Haftar, dopo averli sentiti separatamente.

    ore 18,15 – Conte: “Rilanciare governo,cessate fuoco efficace”. “Lavoriamo per un efficace cessate il fuoco e per alimentare un processo politico in modo da rilanciare le funzioni del Consiglio presidenziale libico e del Governo libico per una stagione di riforme che riguardino il piano politico-istituzionale, economico, di sicurezza”, ha scritto su Twitter il premier Giuseppe Conte mentre è ancora in corso la conferenza di Berlino.

    “L’Italia crede nella forza della diplomazia e della politica, e ritiene inaccettabile la soluzione militare. Tutti dobbiamo condividere questo obiettivo a Berlino”, ha scritto il presidente del consiglio in un altro tweet.

    ore 18,00 – Media: “È stato Sarraj a rifiutare di incontrare Haftar”. È stato il premier libico Fayez al-Sarraj a rifiutarsi di incontrare il generale Khalifa Haftar nelle riunioni di Berlino: lo sostiene un tweet della tv Libya al-Ahrar citando la “delegazione del consiglio presidenziale” di cui è capo lo stesso al-Sarraj. “La delegazione del Governo di accordo, presieduta da al-Sarraj, si è rifiutata di incontrare Haftar nelle sedute di Berlino”, si sostiene nel tweet dell’emittente basata in Qatar e vicina al governo di Tripoli.

    ore 17,45 – Approvata dichiarazione Berlino,manca ok Haftar-Sarraj. Via libera della Conferenza di Berlino sulla Libia, secondo quanto apprende l’Ansa da fonti vicine al dossier, alle conclusioni finali del summit, secondo la bozza circolata nelle ultime ore. Al tavolo dove sono riuniti tutti i Paesi Ue ed extra Ue che hanno dato il loro ok alla dichiarazione finale mancano, tuttavia, i due leader libici Fayez Sarraj e Khalifa Haftar.

    L’ipotesi di una presenza internazionale in Libia per garantire l’applicazione del cessate il fuoco sembra essersi fatta strada tra i leader stranieri riuniti a Berlino. L’idea, in parte rilanciata alla vigilia dal capo del governo libico Fayez al-Sarraj, è rimbalzata in molte dichiarazioni dei leader. Si sono espressi a favore l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, il primo ministro britannico Boris Johnson (“Se ci fosse un cessate il fuoco, potremmo inviare persone, esperti per monitorare questo cessate il fuoco”), mentre il premier italiano Giuseppe Conte ha più volte espresso disponibilità.

    Anche la Russia sembra ora aperta alla possibilità, stando alle parole di Mikhail Bogdanov, rappresentante speciale di Vladimir Putin per il Medio Oriente e l’Africa, citato dall’agenzia RIA Novosti. Il rappresentante russo ha sottolineato tuttavia che un’eventuale decisione necessiterà una discussione al Consiglio di sicurezza dell’Onu, “l’unico in grado di prendere decisioni vincolanti”.

    ore 16,50 – Haftar-Sarraj non siedono alla tavola rotonda. La cancelleria tedesca ha diffuso l’elenco dei partecipanti al vertice sulla Libia, citando i capidelegazione. I due avversari libici, il primo ministro libico Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar, vengono menzionati alla fine della lista, ma non prendono parte alla tavola rotonda. Ecco la lista: il direttore del ministero degli Esteri cinese Yang Jiechi, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Boris Johnson, il presidente russo Vladimir Putin, il ministro degli Esteri Usa Michael Pompeo, il presidente egiziano Abdelfatahh al-Sisi, il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, il presidente della Repubblica del Congo Denis Sassou Nguesso, il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, lo sceicco degli Emirati Arabi Uniti e ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nathan, il presidente del consiglio europeo Charles Michel, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Josep Borrell, il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres e l’inviato speciale per la Libia Ghassan Salamè, il presidente della Commissione dell’Unione africana Mussa Faki Mahamat, il segretario generale della Lega araba Ahmed Aboulgheit. Inoltre hanno raccolto l’invito della cancelliera anche il primo ministro libico Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar.

    È abbastanza improbabile, secondo il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov citato da Interfax, che il premier del governo libico di accordo nazionale Fayez al-Sarraj e il generale Khalifa Haftar si mettano d’accordo per parlarsi in Russia. “Questo dipende da loro, non lo so davvero. Ho dei dubbi sul fatto che si parlerebbero, perché a Mosca, per esempio, si sono rifiutati di parlarsi, nonostante il nostro ruolo di mediazione lì”, ha detto Bogdanov ai giornalisti che gli chiedevano di commentare la probabilità di un incontro tra Haftar e al-Sarraj e le notizie circa un invito a Haftar a recarsi di nuovo in Russia.

    ore 16,00 – A circa un’ora dall’inizio della Conferenza di Berlino i due leader libici Fayez al-Sarraj e Khalifa Haftar, secondo diverse fonti vicine al dossier libico, non hanno avuto contatti. Sarraj e Haftar, al momento, si trovano in due stanze separate della Cancelleria tedesca, sede del summit.

    ore 15,00 – Conte vede Erdogan, Putin, Sisi. A margine della Conferenza di Berlino sulla Libia, il presidente del Consiglio ha avuto colloqui con il presidente russo Vladimir Putin, il presidente dell’Egitto Abdel Fattah Al Sisi, il presidente della Turchia Recep Erdogan, il premier britannico Boris Johnson e il presidente del Consiglio Ue Charler Michel. Lo riporta l’Ansa.

    ore 14,35 – Erdogan, Haftar ostile, cambi atteggiamento. Il generale libico Khalifa Haftar deve porre fine a suo atteggiamento “ostile”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dalla conferenza di Berlino. Erdogan è arrivato in cancelleria, dove è stato accolto da Angela Merkel.

    ore 14,10 – Sarraj e Haftar da Merkel, colloqui separati. Il premier libico Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar hanno avuto colloqui con la cancelliera Angela Merkel, prima dell’inizio del vertice in cancelleria. A rivelarlo è la Dpa, secondo la quale i due colloqui con la cancelliera, accompagnata dal ministro degli Esteri Heiko Maas, sono avvenuti separatamente.

    ore 13,30 – Conte a Sarraj: “L’Europa non è arrivata tardi”. “Ci auguriamo che la conferenza porti al risultato su cui abbiamo lavorato” di un cessate il fuoco duraturo e poi dovremo porci “il problema di una forza che assicuri le operazioni di pace e monitoraggio”. A dirlo è il premier Giuseppe Conte a Berlino per la conferenza sulla Libia, aggiungendo che “l’Italia è disponibile a dare il suo contributo”. Conte ha risposto alle critiche rivolte da Sarraj all’Europa. “Non è arrivata tardi, ci siamo sempre stati. Nelle ultime fasi l’Europa sta maturando la convinzione che su questi dossier deve muoversi con la massima determinazione e una voce sola”.

    “Non chiediamo a nessuno degli attori di fare un passo indietro, chiediamo a tutti di fare un deciso passo avanti” verso la pacificazione in Libia, ha aggiunto Conte. Il presidente del Consiglio incontrerà a breve il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, e ribadirà che “gli Stati Uniti devono essere protagonisti” sul dossier libico.

    “Siamo moderatamente ottimisti”, ha aggiunto il premier sull’esito della conferenza, “confidiamo che Berlino possa essere una tappa importante per una soluzione alla quale l’Italia ha sempre lavorato con determinazione”.

    ore 13,00 – Vertici in mattinata tra i leader internazionali a Berlino Di Maio: “Ok a missione interposizione sotto Onu”. In mattinata, prima dell’inizio dei lavori, si sono tenuti vertici bilaterali tra i diversi leader internazionali giunti nella capitale tedesca per la conferenza sulla Libia. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha incontrato il collega egiziano Sameh Shoukry a margine della conferenza.

    “Vari Paesi dell’Ue sono pronti a mettere in atto una missione di monitoraggio per far rispettare l’embargo. In Libia non devono entrare più armi. Nell’ambito dell’ombrello Onu e con precise regole sul cessate il fuoco e sullo stop alla vendita delle armi, penso che l’Italia possa far parte di una missione di interposizione”, ha detto Di Maio nel punto stampa dopo il bilaterale con il suo omologo egiziano Sameh Shoukry.

    Di Maio e Shoukry “hanno trattato tutti i dossier regionali di interesse per le due parti, inclusi i rapidi sviluppi sullo scenario libico e i modi per proseguire gli sforzi tesi a raggiungere una soluzione complessiva” della crisi, scrive l’agenzia ufficiale egiziana Mena. Questa soluzione, viene aggiunto, dovrebbe comprendere “tutti gli aspetti della crisi”. Di Maio e Shoukry hanno esaminato anche i modi “per aumentare le possibilità di successo del Processo politico di Berlino affrontando tutto ciò che potrebbe ostacolarne il cammino”, scrive la Mena.

    Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha incontrato invece il ministro degli Esteri emiratino, Abdullah bin Zayed Al Nahyan. “Una discussione produttiva con il ministro degli Esteri degli Emirati arabi uniti Zayed a Berlino. Ho sottolineato la necessità di un cessate il fuoco duraturo, del ritorno a un processo politico guidato dai libiti e facilitato dall’Onu, e della fine di ogni intervento straniero in Libia”, ha scritto Pompeo su Twitter. Gli Emirati arabi sono tra i principali sostenitori e finanziatori del generale Khalifa Haftar che guida l’offensiva contro Tripoli.

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, prima del vertice sulla Libia, incontrerà l’omologo russo Vladimir Putin, in un bilaterale previsto in un hotel di Berlino. Lo riferisce l’Ansa che cita fonti diplomatiche turche. Prima di vedere il presidente russo, Erdogan ha incontrato il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune.

    Cosa è successo ieri

    Ieri la Compagnia petrolifera nazionale libica (Noc) ha disposto la chiusura terminal petroliferi del golfo della Sirte dopo che il generale Khalifa Haftar ha dato istruzioni per il blocco dell’export di petrolio da cinque porti in Libia, tra cui Sidra e Ras Lanuf, i due maggiori terminal petroliferi libici.

    Ad annunciare la chiusura è la stessa Noc, in un post sulla sua pagina Facebook, in cui dichiara lo stato di “forza maggiore” dopo i blocchi Lna (il sedicente Esercito nazionale della Libia di cui Khalifa Haftar è comandante generale, ndr) dell’export di petrolio dai porti di Brega, Ras Lanuf, Hariga, Zueitina e Sidra”.

    Di fronte alla notizia del blocco dell’export di petrolio da parte di Haftar, la missione Onu in Libia ha espresso “profonda preoccupazione” e ha sottolineato “l’importanza di preservare l’integrità e la neutralità della National Oil Corporation”. “Questa mossa avrebbe conseguenze devastanti prima di tutto per il popolo libico che dipende dal libero flusso di petrolio – si legge in un comunicato dell’Unsmil – e avrebbe effetti terribili per la situazione economica e finanziaria già deteriorata del Paese”.

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