A Norwich, stato di New York, in Usa, un uomo di 28 anni, Devan A. Ellsworth, ha ucciso la figlia di un anno e mezzo dopo essere stato messo in libertà vigilata per alcuni reati legati al consumo e allo spaccio di droga.
Ellsworth ha aggredito la figlia ferendola gravemente alla testa.
Subito arrestato, inizialmente l’uomo doveva rispondere dell’accusa di lesioni gravissime. Dopo alcune ore, però, la piccola è deceduta, e ora il 28enne è accusato di omicidio volontario.
Ellsworth, nonostante i reati commessi in passato e l’uso frequente di droghe, si era guadagnato la fiducia degli assistenti sociali. Per questo, dopo alcuni consulti, era stato deciso di concedergli la libertà vigilata, una scelta che si è rivelata esiziale.
Sono stati dei vicini di casa, dopo l’aggressione, a chiamare i medici e la polizia. La bambina è stata trasportata in ospedale per un intervento d’urgenza, ma le lesioni alla testa erano gravissime e per lei non c’è stato nulla da fare.
Non è ancora del tutto chiaro cosa abbia spinto Ellsworth a commettere questo folle gesto. Di sicuro le sue condizioni mentali erano da tempo instabili e l’uomo era un tossicodipendente.
Il tema della libertà vigilata è da sempre estremamente delicato: sono infatti frequenti i casi di detenuti che, una volta ottenuto questo beneficio, commettono nuovi crimini.
In Italia suscitò enormi polemiche la vicenda di Angelo Izzo, il mostro del Circeo che nel 2004 ottenne la semilibertà e uccise due donne (madre e figlia) a Ferrazzano, in provincia di Campobasso.
La decisione di concedere la semilibertà a Izzo divenne oggetto di scontro tra i tribunali di sorveglianza di Palermo e Campobasso, che si accusarono reciprocamente.
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