Dopo otto mesi di stallo politico, il Libano ha un nuovo governo guidato da Saad Hariri. Il premier, sostenuto dai paesi occidentali, dovrà far fronte ad una grave crisi economica che attanaglia il paese dei cedri e sbloccare i miliardi necessari per rilanciare la crescita.
Subito dopo l’annuncio del suo insediamento, Hariri ha spiegato che saranno presto avviate politiche “audaci necessarie per affrontare problemi cronici del paese e far fronte all’alto debito pubblico”.
“Dobbiamo affrontare importanti sfide a livello economico, finanziario, sociale e amministrativo”, ha spiegato il premier.
Nei mesi successivi alle elezioni ci sono state diverse proteste in tutto il paese, con i manifestanti che chiedevano migliori condizioni di vita e un impegno maggiore del governo nei settori della sanità, delle infrastrutture e dell’istruzione.
Il nuovo governo vede al suo interno anche diverse fazioni rivali del Libano che fin dal 6 maggio 2018, giorno delle elezioni, hanno cercato di raggiungere un compromesso per la formazione dell’esecutivo.
Le urne avevano visto il partito sciita filo-iraniano Hezbollah aumentare i propri consensi e avevano reso necessario la creazione di un coalizione che includesse tutti i principali partiti.
I ministeri – A Raya Hassan del partito Futuro del premier Hariri è andato il ministro degli Interni, a Nada al Boustani del Free Patriotic Movement l’Energia, il ministero dello Sviluppo amministrativo è stato affidato a ay Chidiac (Forze Libanesi), mentre Violet Khairallah Safadi (Futuro) ha assunto il comando di quello degli Affari femminili.
Il governo ha affidato a Hezbollah il ministero della Salute, dello Sport e degli Affari del Parlamento. Alla Difesa e agli Esteri sono stati riconfermati gli esponenti del Free Patriotic Movement, mentre allo sciita Amal va di nuovo il ministero delle Finanze.
Alle Forze Libanesi di Samir Geagea, che hanno visto i loro consensi raddoppiare dopo le ultime elezioni, sono stati assegnati il ministero del Lavoro, per gli Affari sociali e la vicepresidenza del Consiglio. Il ministero per i Rifugiati è andato alartito democratico druso di Talal Arslan.
Come funziona il Parlamento
Il Parlamento del Libano, denominato Assemblea Nazionale, è composto da una sola camera, che conta 128 seggi.
L’Assemblea è divisa equamente tra musulmani e cristiani. Ai primi spetta il 45 per cento dei seggi, ai secondi il 55 per cento.
La premiership spetta ai musulmani sunniti, la presidenza dall’assemblea agli sciiti, mentre il presidente della Repubblica spetta ai cristiani maroniti.
Hezbollha si è presentato alle elezioni alleato con il gruppo sciita Amal e con il principale partito cristiano maronita del paese, il Free Patriotic Movement (Fpm), e Ahbash, gruppo sunnita di orientamento sufi.
La legge elettorale prevede che i seggi vengano assegnati con metodo proporzionale.