Libano e Kuwait vietano il film “Barbie”: “Promuove l’omosessualità”
Libano e Kuwait hanno deciso di vietare dalle sale cinematografiche Barbie, la pellicola interpretata da Margot Robbie e Ryan Gosling che ha superato il miliardo di incassi in tutto il mondo in sole tre settimane di programmazione.
Ad annunciare il divieto delle proiezioni della pellicola statunitense in Libano era stato il ministro della Cultura libanese Mohammad Mourtada, che nella giornata di ieri, mercoledì 9 agosto, aveva dichiarato: “Questo film è contrario ai valori morali e religiosi del Libano, perché incoraggia la perversione e la trasformazione dei sessi, appellandosi al rigetto della tutela patriarcale e ridicolizzando il ruolo delle madri”.
Secondo il ministro, vicino al movimento sciita Hezbollah, la proiezione del film avrebbe “le peggiori conseguenze, specie sui bambini”.
La stessa decisione è stata presa oggi, giovedì 10 agosto, dal Kuwait. Lafi Subaïei, presidente del Comitato di censura cinematografica, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Kuna, ha infatti affermato che il suo ministero punta a “vietare tutto ciò che mina la morale pubblica, l’ordine pubblico e le tradizioni, introducendo idee straniere nella società”.
Prima di decidere di vietare il film, le autorità avevano richiesto la “rimozione di certe scene oscene, che incoraggiano comportamenti inaccettabili”.