La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (in inglese United Nations Interim Force in Lebanon, Unifil) è rimasta vittima di più di 30 “incidenti” dall’inizio del mese di ottobre, di cui una ventina attribuiti alle forze armate israeliane (Idf), compresi sette definiti “intenzionali”.
La denuncia arriva direttamente dal portavoce della missione Onu, Andrea Tenenti, che in una video conferenza stampa tenuta ieri, mercoledì 30 ottobre 2024, da Beirut ha spiegato come questi “incidenti” abbiano “causato danni a proprietà o installazioni delle Nazioni Unite” e provocato “feriti tra le forze di pace”.
In #Lebanon, more than 2,000 people have died and 800,000 have been forced to flee in recent weeks as shelling continues. @UNIFIL_ Spokesperson briefed reporters in NY from Beirut, pointing out that statistics cannot convey the human toll of the conflict. pic.twitter.com/sblryxMx96
— UN News (@UN_News_Centre) October 30, 2024
“Siamo stati in grado di attribuire circa 20 di essi a sparatorie o azioni da parte delle forze armate israeliane , almeno sette dei quali erano intenzionali”, ha aggiunto Tenenti. “Ciò che è particolarmente preoccupante sono gli incidenti in cui le forze di pace che svolgono la loro missione, così come le nostre telecamere, le torri di illuminazione e di osservazione sono state deliberatamente prese di mira dalle forze armate israeliane”, ha insistito il portavoce di Unifil.
L’ultimo di questi “incidenti” risale al 29 ottobre scorso quando un razzo “probabilmente lanciato da Hezbollah o da un gruppo affiliato” all’organizzazione armata sciita libanese ha colpito il quartier generale dell’Unifil a Naqoura. Ma per il resto, ha precisato Tenenti, “una dozzina di incidenti circa”, “non è stato possibile determinare l’origine degli spari”. “Per essere chiari, le azioni sia delle Forze di difesa israeliane (Idf) che di Hezbollah mettono a rischio le forze di pace”, ha insistito il portavoce di Unifil.
Intanto oggi, giovedì 31 ottobre 2024, il primo ministro ad interim Najib Mikati ha condannato le “aggressioni israeliane” contro i Caschi blu ed elogiato il loro ruolo “nel preservare la pace e la stabilità nel sud” del Libano, chiedendo inoltre al suo ministro degli Esteri, Abdallah Bou Habib, di “seguire l’inchiesta riguardante la caduta di un razzo” che il 29 ottobre ha colpito la base Unifil di Naqoura, ferendo lievemente otto soldati austriaci.
Oltre 2.822 persone sono state uccise e più di 12.937 sono rimaste ferite in Libano, secondo il ministero della Sanità di Beirut, dalla ripresa della guerra tra Israele e Hezbollah, ricominciata l’8 ottobre 2023. Tra questi, almeno 173 morti e 277 feriti erano soccorritori e operatori sanitari. Almeno 800mila persone risultano sfollate nel Paese arabo a causa del conflitto in corso.
Leggi l'articolo originale su TPI.it