L’ex procuratrice capo del Tribunale penale internazionale Carla Del Ponte, ha chiesto alla Corte penale internazionale (CPI) di emettere un mandato d’arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin per i crimini commessi in Ucraina. In un’intervista al quotidiano svizzero Le Temps, Del Ponte ha accusato il presidente, i politici e gli ufficiali russi di crimini di guerra, sottolineando l’importanza di spiccare un mandato d’arresto per Putin: “è l’unico strumento esistente per arrestare l’autore di un crimine di guerra e portarlo davanti alla CPI,” ha detto.
“Anche se non verrebbe mai arrestato in Russia, sarebbe impossibile per lui lasciare il Paese e invierebbe un messaggio forte che ha molti stati contro di lui,” ha aggiunto. Del Ponte è nota per le sue indagini sui crimini di guerra in ex Jugoslavia e Rwanda a partire dal 1999. Ha collaborato con Giovanni Falcone sul riciclaggio di denaro effettuato in Svizzera dalla mafia siciliana nel corso dell’indagine per traffico di droga tra Italia e Stati Uniti nota come ‘pizza connection’. Per anni, ha prestato servizio nella commissione investigativa delle Nazioni Unite sugli abusi dei diritti nella guerra in Siria.