Oggi, mentre mi reco a Bruxelles, sono consapevole che molte persone guarderanno a noi, i leader dei 28 Paesi dell’Unione europea, aspettandosi di veder dimostrare nei fatti che mettiamo le persone al primo posto.
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Nel corso di questo intero processo ho detto chiaramente che i diritti dei cittadini sono la mia priorità. E so che gli altri leader hanno lo stesso obiettivo: salvaguardare i diritti dei cittadini dell’Unione europea che vivono nel Regno Unito e dei cittadini britannici che vivono nell’Unione europea.
Desidero rassicurare tutti che questo problema rimane una priorità e che concordiamo sui principi fondamentali, e che nelle settimane a venire l’attenzione sarà concentrata sul raggiungimento di un accordo che funzioni per le persone, qui nel Regno Unito e nell’Unione europea.
Quando abbiamo avviato questo processo, qualcuno ci ha accusati di trattare i cittadini Ue come merce di scambio. Nulla potrebbe essere più lontano dalla realtà.
I cittadini Ue che sono venuti a vivere nel Regno Unito hanno offerto un contributo enorme al nostro paese, e vogliamo che loro, e le loro famiglie, rimangano. Non potrei dirlo più chiaramente: i cittadini dell’Unione europea che oggi vivono legalmente nel Regno Unito potranno rimanervi.
Siamo vicinissimi a un accordo.
So che entrambe le parti prenderanno in considerazione le reciproche proposte per concludere l’accordo con mente aperta. E con la giusta flessibilità e creatività da una parte e dall’altra, sono fiduciosa che riusciremo a concludere le discussioni sui diritti dei cittadini nelle prossime settimane.
So che esiste una preoccupazione reale su come verrà attuato l’accordo. Le persone temono che il processo sarà complicato e burocratico, e che erigerà ostacoli difficili da superare. Anche su questo voglio fornire rassicurazioni.
Stiamo elaborando un processo digitale molto snello per quelli che chiederanno in futuro uno status permanente nel Regno Unito. Questo processo sarà disegnato tenendo in conto gli utenti, che saranno coinvolti in ogni passaggio.
Per garantire che l’elaborazione del sistema non incontri intoppi, il Governo sta anche istituendo un Gruppo Utenti che includerà rappresentanti dei cittadini Ue che vivono nel Regno Unito ed esperti digitali, tecnici e legali.
Questo gruppo si riunirà regolarmente, assicurando la trasparenza del processo e rispondendo adeguatamente alle esigenze degli utenti. E siamo consapevoli che i cittadini britannici che vivono negli altri 27 paesi dell’Unione europea sono a loro volta preoccupati per la possibilità di cambiamenti nelle procedure, dopo che il Regno Unito avrà lasciato l’Unione. Abbiamo sottolineato più volte queste problematiche durante i negoziati. E siamo ansiosi di lavorare a stretto contatto con gli Stati membri dell’Unione Europea per fare in modo che anche le loro procedure siano altrettanto snelle.
Vogliamo che le persone rimangano, e che le famiglie restino insieme. Attribuiamo un enorme valore al contribuito che i cittadini Ue apportano al tessuto economico, sociale e culturale del Regno Unito. E so che gli Stati membri attribuiscono altrettanto valore ai cittadini britannici che vivono nelle loro comunità.
Spero che queste rassicurazioni, insieme a quelle fatte dal Regno Unito e dalla Commissione europea la scorsa settimana, offriranno ulteriori, utili certezze ai quattro milioni di persone che sono comprensibilmente preoccupate per le conseguenze che avrà la Brexit sul loro futuro.
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