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    “Kavanaugh mi ha rovinato la vita”: la lettera di accuse contro il giudice della Corte suprema Usa

    Creidt: Getty Images

    Il 27 settembre  Christine Blasey Ford testimonierà davanti alla commissione del Senato. Anche altre due donne hanno avanzato accuse di molestie sessuali contro il giudice

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 27 Set. 2018 alle 07:44 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:38

    “Brett Kavanaugh mi ha rovinato la vita”. Queste le parole di Christine Blasey Ford, la prima donna ad aver accusato il giudice Brett Kavanaugh, candidato alla presidenza della Corte suprema statunitense.

    La Ford, alla vigilia dell’audizione davanti alla commissione del Senato, ha descritto in una lettera la violenza subita dal giudice e “l’impatto duraturo” che ha avuto sulla sua vita.

    Il giudice Kavanaugh ha ripetutamente negato le accuse contro di lui.

    “Non è mia responsabilità determinare se Kavanaugh meriti di sedere tra i membri della Corte suprema”, ha scritto la Ford nella sua testimonianza scritta inviata alla Commissione giudiziaria del Senato.

    “La mia responsabilità è dire la verità”.

    La nomina del giudice Kavanaugh alla più alta Corte degli Stati Uniti è stata rimandata a causa delle accuse contro di lui.

    Negli ultimi giorni, altre due donne si sono fatte avanti per accusare di molestie sessuali il giudice.

    Secondo quanto dichiarato da Ford, Kavanaugh avrebbe cercato di rimuovere i suoi vestiti quando era ubriaca, l’ha bloccata a un letto e l’ha assalita durante una festa: lei aveva 15 anni e lui 17.

    “L’aggressione di Brett ha drasticamente cambiato la mia vita: per molto tempo ho avuto troppa paura e vergogna di dire a qualcuno quanto era successo”, ha scritto nella sua dichiarazione la Ford.

    “Ho cercato di convincermi che, poiché Brett non mi ha violentata, dovrei essere in grado di andare avanti e far finta che non sia mai successo”.

    La professoressa ha affermato che il giudice Kavanaugh e il suo amico Mark Judge l’avevano chiusa in una camera da letto durante una piccola festa in una casa a Washington nell’estate del 1982.

    “Sia Brett che Mark ridevano ubriachi mentre mi molestavano”, ha raccontato.

    Anche Judge ha negato le accuse, dicendo di non ricordare l’incidente.

    “Credevo che [Brett Kavanaugh] stesse per violentarmi”, ha continuato la donna nella lettera alla commissione del Senato, che ascolterà sia lei che il giudice nella giornata del 27 settembre.

    “È stato difficile per me respirare e ho pensato che Brett mi avrebbe ucciso per errore”, ha spiegato la Ford, raccontando come si sentiva mentre Kavanaugh le teneva la bocca tappata.

    Quando Judge saltò sul letto, “siamo caduti e Brett non era più su di me” e in quel momento Ford riuscì a scappare.

    La testimonianza di Ford non è l’unica donna ad aver presentato delle accuse contro il giudice.

    Alcuni giorni fa Deborah Ramirez, ex compagna di classe della Yale University, ha dichiarato che Kavanaugh le ha mostrato i genitali mentre erano in dormitorio negli anni Ottanta.

    Una terza donna, fattasi avanti il 26 settembre, ha accusato l’uomo di aver compiuto diversi episodi di molestie sessuali quando frequentava il college.

    In una dichiarazione giurata, Julie Swetnick ha affermato che Kavanaugh era coinvolto anche in un giro di droga ed era tra i responsabili di un assalto sessuale contro alcune ragazze nelle feste.

    La stessa Julie Swetnick ha ammesso di essere stata vittima di uno stupro di gruppo nel 1982 in una festa alla quale ha partecipato anche il giudice.

    Kavanaugh ha invece affermato di non conoscere la Swetnick e che le sue “ridicole” affermazioni riguardano fatti “mai successi”.

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