Un tribunale dei Paesi Bassi ha condannato il deputato di estrema destra Geert Wilders per incitamento all’odio razziale, a causa dei suoi discorsi contro la comunità marocchina.
Il giudice Hendrik Steenhuis, presidente del tribunale, ha detto che a Wilders non sarà comminata alcuna pena, dal momento che la sentenza rappresenta una condanna sufficiente per un politico democraticamente eletto.
Wilders ha definito in passato il procedimento giudiziario una “farsa” politicamente motivata, che mette a rischio la libertà d’espressione nel paese. Il deputato non si trovava in tribunale al momento del verdetto; anche nelle precedenti udienze ha boicottato il processo.
A marzo 2017 si terranno le elezioni nazionali nei Paesi Bassi e la popolarità del leader del Partito della libertà è cresciuta nei sondaggi, al punto che Wilders potrebbe conquistare la guida del paese.
“Qualsiasi sia l’esito del processo, continuerò a dire la verità sul problema dei marocchini e nessun giudice, politico o terrorista potrà fermarmi”, ha scritto Wilders su Twitter poco prima della sentenza.
Whatever the verdict, I will continue to speak the truth about the Moroccan problem, and no judge, politician or terrorist will stop me. https://t.co/HqisrmYnqV
— Geert Wilders (@geertwilderspvv) 9 dicembre 2016
Wilders spera di sconfiggere alle elezioni il partito conservatore del primo ministro Mark Rutte, che governa con una fragile coalizione. Anche se Wilders non è mai stato al governo, la sua linea dura in materia di immigrazione e islam determina da un decennio il tono del dibattito politico nei Paesi Bassi.
Il leader è stato assolto dall’accusa di incitamento all’odio razziale nel 2011, dopo aver chiesto la messa al bando del Corano e la deportazione dei “criminali” marocchini.
Nei Paesi Bassi risiedono 400mila persone originarie del Marocco, che costituiscono circa il 2 per cento della popolazione.