La signora Nasuna aveva citato in tribunale la signora Nabukenya per un contratto di lavoro non pagato da quest’ultima. Un attimo dopo, entrambe sono state incarcerate con l’accusa di aver violato la legge ugandese anti-pornografia.
Il crimine commesso: aver indossato una minigonna. Il giudice Baguma aveva poi deciso di tenere in custodia le due signore per tre ore e posticipare il loro caso di tre giorni per l’impossibilità di continuare il processo fino a quando non si fossero cambiate quei vestiti succinti.
La storia, avvenuta nel marzo scorso al tribunale di Kampala, riassume molto bene la politica del presidente Yoweri Museveni. Negli ultimi sei mesi, infatti, sono stati approvati due emendamenti che hanno seriamente limitato le libertà personali: la legge anti-pornografia, appunto, e quella anti-gay.
Se quest’ultima è stata dichiarata non costituzionale perché al momento del voto non era stato raggiunto il quorum necessario all’approvazione, la prima rimane in vigore. La legge prevede il divieto per chiunque di indossare vestiti o assumere atteggiamenti atti a provocare l’eccitamento sessuale. Tra le altre cose, chi indossa la minigonna può essere incarcerato a discrezione delle forze dell’ordine.