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    Le calciatrici discriminate dalla Fifa

    Una quarantina di giocatrici hanno fatto causa contro la scelta della Fifa di giocare i Mondiali 2015 su campi di erba sintetica

    Di Stefano Mentana
    Pubblicato il 2 Ott. 2014 alle 18:36 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:04

    La Fifa ha stabilito che i Mondiali di calcio femminile del 2015, che saranno ospitati dal Canada, si disputeranno esclusivamente su campi di erba sintetica.

    Questa è stata la ragione scatenante dell’azione legale, mossa da una quarantina di calciatrici, tra cui la statunitense Abby Wambach e la tedesca Nadine Angerer, entrambe vincitrici del premio di Miglior giocatrice dell’anno FIFA.

    Secondo le calciatrici, rappresentate dall’avvocato Hampton Dillinger, giocare sull’erba sintetica cambierebbe il modo in cui la partita è giocata, aumenterebbe il rischio di subire infortuni – soprattutto lesioni della pelle e abrasioni – e porterebbe le calciatrici a giocare su una superficie considerata generalmente di livello inferiore.

    Inoltre, le calciatrici, sono dell’idea che la decisione violi il Codice per i diritti umani dell’Ontario (stato del Canada di cui Ottawa, capitale nazionale e sede della federazione calcistica locale, fa parte).

    “Dobbiamo assicurarci che la FIFA capisca che così non va bene. E loro sanno che così non va bene. Non deciderebbero mai una cosa del genere per gli uomini” ha riferito Abby Wambach, una delle principali giocatrici della nazionale statunitense, al sito ThinkProgress.

    A dare ragione alla Wambach c’è la presa di posizione della nazionale canadese maschile, che per le qualificazioni ai Mondiali del 2014 si rifiutò di giocare in campi in erba sintetica.

    Nonostante ciò, non lascia molti spiragli la replica di Tatjana Haenni, responsabile FIFA per le competizioni femminili: “Giochiamo sull’erba artificiale e non c’è alcun piano B”.

    Nel corso degli anni ottanta numerose squadre di calcio maschile, soprattutto inglesi, installarono campi di erba artificiale nei loro impianti, ma in breve tempo tornarono all’erba normale per via della facilità con cui i giocatori si infortunavano. Nel 1988, la federcalcio inglese, proibì i campi in erba artificiale.

    Nel frattempo è stato sviluppato un sistema di erba sintetica più sostenibile per i giocatori, ma le perplessità, come si è visto dalla protesta della calciatrici, rimangono. Nella serie A maschile italiana il Cesena disputa le partite casalinghe sul campo sintetico dello stadio Dino Manuzzi.

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