Dopo la pandemia di Covid-19 avevano deciso di cambiare vita: lasciare tutto e andare a vivere in una foresta. Una vera e propria avventura che però è finta molto male. Durante l’inverno il freddo e la mancanza di cibo li ha infatti colti alla sprovvista uccidendoli. I loro corpi decomposti e parzialmente mummificati sono stati ritrovati solo qualche settimana fa da un escursionista in un remoto campeggio del Colorado. I protagonisti di questa triste storia sono Christine Vance, 41 anni, la sorella Rebecca Vance, 42 anni, e il figlio di quest’ultima, che di anni ne aveva solo 14, tutti originari di Colorado Springs.
Due corpi sono stati trovati in una tenda da campeggio nella foresta nazionale di Gunnison a circa nove miglia da Ohio City, un altro era poco distante. Tutti mostravano segni di malnutrizione. Anche se la causa della morte deve ancora essere ancora determinata è possibile, secondo gli inquirenti, che i tre possano aver ceduto alla fame, alle temperature gelide o all’avvelenamento da monossido di carbonio per aver tentato di accendere il fuoco per stare al caldo.
Trevala Jara, la sorellastra di Rebecca e Christine, ha detto alla stampa locale che le due donne le avevano parlato dei loro piani l’anno scorso: “Avevamo provato a dissuaderle, ma non ci hanno ascoltato, avevano già deciso. Non volevano dirci neanche dove sarebbero andate. Non si può pensare di cambiare di vita solo dopo aver letto delle informazioni su internet. Sono morte di fame perché non erano preparate”.