Brexit: i laburisti di Jeremy Corbyn appoggiano un nuovo referendum
Il leader dei laburisti Jeremy Corbyn si è schierato ufficialmente a favore di un nuovo referendum sulla Brexit.
La decisione di Corbyn, che era già nell’aria da tempo, è stata ufficializzata oggi dal leader dei Labour con una lettera aperta inviata agli iscritti del partito e pubblicata anche sul profilo Facebook del leader laburista.
Secondo quanto dichiarato da Corbyn, i laburisti sono anche pronti a sostenere in un’eventuale tornata referendaria l’opzione “Remain” ovvero quella di restare nella Ue.
Il leader labour in passato era stato fortemente criticato dai suoi iscritti per non aver preso una posizione chiara sulla questione.
In alcuni dei passaggi della missiva, Corbyn scrive che: “Chiunque diventi primo ministro, deve avere la fiducia di tornare dal popolo e sottoporre a un voto pubblico il suo accordo o un no deal”.
“In questo caso – aggiunge Corbyn – voglio rendere chiaro che il Labour farà campagna per il Remain contro qualunque accordo Tory che non protegga l’economia e i posti di lavoro”.
Secondo quanto trapelato da una riunione avvenuta nella giornata di lunedì 8 luglio tra i vertici laburisti e i sindacati, solamente la possibilità che il governo, a guida Tory, cada può convincere i Labour a fare un passo indietro rispetto a questa decisione.
Se il governo dovesse cadere – è questo il ragionamento dei laburisti – potrebbe passare la mano a un esecutivo laburista, incaricato a quel punto di negoziare una Brexit soft. Un’opzione, però, che al momento è pura fantapolitica.
La scelta di Corbyn è una vera e propria svolta, che attira anche qualche critica da una parte della base: si calcola, infatti, che circa un quarto dell’elettorato sia pro Leave, ovvero a favore dell’abbandono all’Unione Europea.
Molti conservatori fanno comunque presente che i laburisti nel 2017 si sono impegnati, attraverso il manifesto elettorale del 2017, a rispettare il risultato della Brexit. Questo, quindi, secondo i Tory sarebbe un tradimento delle promesse fatte dai laburisti ai propri elettori.
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