Qualcosa sta per cambiare nel sistema d’intelligence statunitense. A dirlo, la senatrice e capo della commissione senatoriale sull’intelligence Dianne Feinstein: “Credo che gli Stati Uniti non dovrebbero raccogliere telefonate o e-mail di presidenti e primi ministri con cui c’è un rapporto amichevole”. La sua commissione, ha proseguito, “dovrebbe iniziare una profonda revisione di tutti i programmi di raccolta dell’intelligence”.
Dopo lo scandalo del Datagate, e soprattutto dopo la crisi diplomatica con la Germania, provocata dalla scoperta che la cancelliera Angela Merkel è stata spiata per anni dalla National Security Agency (Nsa), la Casa Bianca ha deciso che il suo sistema di raccolta dati non va più bene.
Nessuna decisione formale è ancora stata presa, ma la direzione è quella di limitare il potere incondizionato della Nsa, che raccoglie informazioni su decine di migliaia di persone in tutto il mondo, dai cittadini comuni ai capi di stato, compreso il Brasile e il Messico.