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    La polizia turca compie un raid nella sede di un giornale e arresta due giornalisti

    Il settimanale Nokta aveva criticato il presidente Erdogan, è stato ritirato dalle edicole

    Di TPI
    Pubblicato il 3 Nov. 2015 alle 10:29 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:47

    La polizia turca ha compiuto un raid nella redazione del settimanale turco Nokta e ha arrestato due giornalisti. Il settimanale era uscito lunedì 2 novembre con in copertina il titolo “L’inizio della guerra civile”, all’indomani delle elezioni parlamentari turche vinte dal partito Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan.

    Nella serata di martedì 3 novembre è stata diffusa la notizia che i due giornalisti, Cevheri Guven – direttore del giornale – e Murat Capan – redattore capo – sono stati incriminati con l’accusa di aver tentato di rovesciare il governo.

    Il settimanale è stato ritirato dalle edicole turche.

    Secondo quanto riportato da Nokta, un pubblico ministero di Istanbul avrebbe vietato la distribuzione dell’ultima edizione del settimanale e ordinato la perquisizione della redazione dopo che la copertina dell’ultimo numero era stata pubblicata sul loro sito.

    I giornalisti sono stati accusati di “istigazione a delinquere ed eversione”. Il pubblico ministero non ha voluto commentare la decisione. 

    Secondo alcuni gruppi di attivisti e gli appartenenti all’opposizione, Erdogan e il governo starebbero cercando di ridurre al silenzio i media dell’opposizione. Già il 29 ottobre la polizia turca aveva fatto irruzione nella sede di due giornali e due canali televisivi dell’opposizione.

    Il settimanale Nokta era già stato oggetto di una perquisizione da parte della polizia turca lo scorso 14 settembre, dopo la pubblicazione di un fotomontaggio che rappresentava Erdogan mentre si faceva un selfie davanti alla bara di un soldato morto. La foto avrebbe fatto riferimento ad alcune dichiarazioni del presidente secondo cui le famiglie dei soldati uccisi dai ribelli curdi avrebbero dovuto essere felici per il martirio dei loro cari. 

    A ottobre l’accesso al sito del giornale era stato bloccato da un tribunale di Ankara con l’accusa di aver diffamato il partito Akp. Una precedente versione del settimanale Notka era stata costretta alla chiusura per otto anni, il giornale aveva ripreso le pubblicazioni solamente a maggio 2015.

    Nella giornata di martedì 3 novembre inoltre, 35 funzionari statali sono stati arrestati perché ritenuti sostenitori dell’oppositore di Erdogan e leader religioso musulmano Fethullah Gulen, l’accusa è di spionaggio militare.

    La Turchia, che aspira a far parte dell’Unione europea, occupa una delle ultime posizioni nella classifica dei Paesi per quanto riguarda la libertà di stampa.

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