È stata costretta con la forza, quasi strangolata e minacciata con un coltello. Poi è stata violentata brutalmente.
La modella israeliana Linor Abargil aveva 18 anni e si trovava a Milano quando ha subìto l’attacco di un uomo, anche lui israeliano.
Era in Italia per lavoro e qualche mese prima era stata eletta Miss Israele. Un mese e mezzo più tardi avrebbe dovuto partecipare alla competizione di bellezza Miss Mondo, che poi ha anche vinto.
Oggi Linor Abargil ha 34 anni, ma da quando ha ricevuto il titolo, sedici anni fa, ha capito di avere un’opportunità unica: quella di diventare un megafono per tutte le donne che, come lei, avevano subìto violenza sessuale e però non avevano avuto il coraggio di parlarne e di denunciare i loro carnefici.
Grazie alla visibilità che le ha dato il concorso, Linor Abargil è presto diventata una figura di riferimento per chi ha subìto abusi sessuali. Ha cominciato a viaggiare per incontrare e aiutare altre “sopravvissute” come lei, incoraggiandole a rompere il silenzio, smettere di vergognarsi e colpevolizzarsi. “Più se ne parla, più possiamo darci coraggio l’un l’altra”, racconta.
La sua storia è diventata un documentario, uscito nel 2013, e intitolato Brave Miss World. In Italia sarà presentato per la prima volta sabato 22 novembre, al teatro Litta di Milano, durante la rassegna “Siamo Pari! La parola alle Donne”, organizzata dalla Ong italiana WeWorld Intervita.
Il documentario tratta la vicenda personale di Linor Abargil, che si era iscritta al concorso di Miss Israele per gioco, attirata dall’idea del premio (un viaggio in Thailandia e una macchina nuova), con la spensieratezza di una diciottenne qualunque.
La violenza, però, l’ha cambiata profondamente. Nel documentario compaiono altre ragazze che raccontano la loro esperienza personale. “Non dovete avere paura, la cosa peggiore che potesse capitare vi è già successa”.
Oggi Linor Abargil è diventa un avvocato e un’attivista per i diritti delle donne.
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