Pubblicato il 21 Set. 2021 alle 12:25
Aggiornato il 7 Ott. 2021 alle 15:57
II 14 agosto un terremoto di magnitudo 7.2 sulla scala Richter ha colpito Haiti, undici anni dopo un altro devastante sisma: oltre 2.200 i morti, 12.700 i feriti e 137mila gli edifici crollati. Un mese dopo 212mila haitiani non hanno un riparo né accesso ad acqua potabile, assistenza sanitaria e cibo a sufficienza. Senza dimenticare lo spettro del Covid. Neanche il clima aiuta: ai Caraibi è la stagione degli uragani, che raggiunge il picco proprio tra settembre e ottobre. La fotografa Adriana Zehbrauskas è andata a vederlo con i suoi occhi: il reportage sul nuovo settimanale The Post Internazionale.
Les Cayes, Haiti, 19 agosto 2021. Micheline Occeus, 26 anni, culla suo figlio Manuelo, di 11 anni, insieme a Emmaburlla, 10 anni, Faradia, 4 anni, sua sorella Elianese Saint-Jour, 31 anni, e la nipote Etzinka jean Pierre, di 10 anni. Le loro abitazioni sono state distrutte dal terremoto e ora vivono in un accampamento allestito sul campo da calcio di Cabion, a Les Cayas. Credits: Adriana Zehbrauskas per The New York TimesLes Cayes, Haiti, 19 agosto 2021. Distribuzione alimentare presso l’accampamento allestito sul campo di calcio di Cabion, nella città di Les Cayes. Credits: Adriana Zehbrauskas per The New York TimesLes Cayes, Haiti, 19 agosto 2021. Vittime del terremoto nel reparto riservato alle donne e ai bambini dell’Ospedale Immacolata Concezione di Les Cayes. Credits: Adriana Zehbrauskas per The New York Times
Il fotoreportage sul primo numero del settimanale The Post Internazionale-TPI, in edicola dal 17 settembre.