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    La canzone del governo americano per spaventare gli immigrati

    La Bestia è una canzone popolare creata appositamente per scoraggiare i migranti provenienti dall’America Centrale verso gli USA

    Di Matteo Garavoglia
    Pubblicato il 14 Lug. 2014 alle 12:13 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 09:00

    Può una canzone diventare un buon deterrente contro l’immigrazione clandestina negli Stati Uniti? Se il brano in questione viene direttamente promosso dal Dipartimento della Sicurezza Interna americano, la risposta è sì.

    Nell’ambito di una campagna pubblicitaria per sensibilizzare gli stranieri sui pericoli dei viaggi illegali, lo U.S. Customs and Border Protection (CBP) ha prodotto diverse canzoni sul tema, meglio conosciute come migra corridos. Sono storie di morte, di forte impatto emotivo sui rischi e i casi di violenza che si possono incontrare lungo il tragitto verso gli Stati Uniti.

    Tra queste, la più popolare è “La Bestia”, prodotta da Rodolfo Hernandez, volto noto dietro a queste canzoni e originario del Messico. Il racconto è incentrato sul famoso treno che dal sud del Messico termina il suo tragitto al confine americano. Rapimenti, furti e omicidi sono solo alcuni degli aspetti che hanno ribattezzato questo convoglio come il titolo del brano.

    La canzone, creata appositamente per il mercato musicale dell’America Centrale, è diventata una hit. Ventuno radio tra Honduras, El Salvador e Guatemala trasmettono a ritmi regolari il pezzo. Le sonorità cumbia attirano gli ascoltatori che, quasi ogni giorno, chiamano i loro programmi preferiti per poter ascoltare “La Bestia”.

    Il trucco di un tale successo è semplice. Nessuna sponsorizzazione governativa è stata segnalata, pertanto la canzone risulta essere una delle tante del programma giornaliero delle radio e non il “brano degli americani”. In un articolo del 2009 di Associated Press, la portavoce di U.S. Border Patrol Wendi Lee aveva affermato come in quattro anni il numero di morti al confine fosse sceso da 492 a 380, anche grazie alle migra corridos.

    La musica, tuttavia, non è la sola protagonista. Spot televisivi e poster contro l’immigrazione clandestina sono già stati prodotti. In un video di sessanta secondi, viene raccontata la storia di un ragazzo che, dopo aver scritto una lettera a suo zio per informarlo della decisione di attraversare il confine, saluta la madre e si mette in cammino. La scena dopo lo riprende senza vita nel deserto di Sonora.

    L’utilizzo della musica in radio per intimorire potenziali clandestini ha un doppio vantaggio per il governo americano. Non solo, infatti, è un mezzo di comunicazione fruibile a tutti, ma evita anche di colpevolizzare direttamente le persone interessate in questa scelta di vita. «Le canzoni non accusano nessuno di fare qualcosa di sbagliato, non ci sono né eroi né colpevoli in questi brani. Fanno solo sapere alla gente che le loro vite sono in pericolo», afferma Carlo Nicolau, il compositore de “La Bestia”.

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