Gesù potrebbe essere stato un consumatore di cannabis e uno dei primi sostenitori delle sue proprietà medicinali.
Secondo le ricostruzioni del ricercatore Chris Bennett in un articolo pubblicato nel 2003 sulla rivista High Times, l’olio utilizzato per le unzioni e l’incenso usato per le cerimonie religiose contenevano un ingrediente chiamato kaneh – bosem, un estratto della cannabis.
È quanto emerge da uno studio basato sui testi sacri, riportato dal giornalista Duncan Campbell in un articolo pubblicato sul Guardian.
Secondo queste ricostruzioni che tuttavia non hanno riscontrato un reale valore storico-scientifico, l’uso benefico della cannabis avrebbe parzialmente contribuito alle guarigioni miracolose del Messia e dei suoi discepoli.
“Ci possono essere pochi dubbi sull’effettivo ruolo della cannabis nella religione giudaica”, ha affermato Carl Ruck, professore di mitologia classica alla Boston University.
“Naturalmente la reperibilità e la lunga tradizione di utilizzo della cannabis nel primo giudaismo si ritrovano inevitabilmente anche nella cultura dei primi cristiani”.
Bennett riferisce che coloro che venivano unti “erano intinti in queste miscele potenti”, e fa notare che “sebbene la maggior parte delle persone scelgano di fumare o mangiare la cannabis, le proprietà di questa droga possono essere assorbite anche attraverso la pelle, sotto forma di olio.”
Citando il nuovo testamento, Bennett sostiene che Gesù, oltre a ungere con l’olio i suoi discepoli, li esortava anche a fare lo stesso con gli altri seguaci.
“Se in passato la cannabis è stata uno degli ingredienti principali degli oli antichi, e se aver ricevuto quest’olio ha reso Gesù il Cristo e i suoi seguaci i cristiani, allora perseguitare coloro che fanno uso di questa droga dovrebbe essere considerato anti-cristiano”, ha concluso Bennett.
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