L’esercito iracheno ha reso noto lo scorso 4 gennaio di aver ucciso Abu Ayed, un importante esponente dell’Isis, nelle montagne di Hamrin, nel nord del paese. Due settimane dopo la dichiarazione in cui il premier Haider al-Abadi aveva annunciato la vittoria sul sedicente Stato Islamico, gli uomini di Baghdad sono impegnati in una serie di combattimenti per sconfiggere gli ultimi miliziani presenti nel paese.
Secondo quanto riferito dal sito kuwaitiano Al Monitor, almeno 50 combattenti dell’Isis erano attivi nelle montagne situate nel nord della provincia di Salahuddin, al confine con quella di Diyala. Contro di loro erano presenti unità speciali dell’esercito iracheno e forze locali appartenenti al gruppo sciita Mobilitazione Popolare.
Per quanto questa zona sia a maggioranza sunnita, le forze di Mobilitazione Popolare sono presenti per combattere contro l’Isis. A est di queste montagne c’è la città di Kirkuk, fino a pochi mesi fa controllata dai curdi: gli attivisti che si battono per l’indipendenza del Kurdistan iracheno vedono per questa ragione nei monti Hamrin un confine naturale per il proprio stato. Tuttavia, il loro obiettivo non sembra destinato a essere raggiunto in un futuro prossimo, dopo che l’Iraq ha ripreso il possesso di Kirkuk lo scorso settembre in seguito al referendum unilaterale per l’indipendenza dei curdi iracheni.
Molti esplosivi improvvisati sono stati posizionati dall’Isis nei pressi della montagna, e molti civili sono per questo rimasti feriti, riporta Al-Monitor. Si tratta di montagne che hanno già fatto da rifugio a gente in fuga: paradossalmente vi si rifugiarono gli abitanti di Hawija durante i tre anni in cui questa era sotto il controllo dell’Isis.
Hawija è stata una delle ultime città irachene sotto il controllo dell’Isis a essere riconquistata dalle truppe di Baghdad, e la sua liberazione è avvenuta lo scorso ottobre.