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    L’uomo che sente i colori

    Neil Harbisson è nato con una forma di acromatopsia. Si è fatto impiantare un'antenna nel cranio per percepire i colori come note

    Di Lorena Cotza
    Pubblicato il 17 Nov. 2014 alle 19:35 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:13

    “Per me, il cielo è sempre grigio, i fiori sono grigi, e la televisione è ancora in bianco e nero. Ma posso ascoltare un quadro di Picasso, indossare una canzone o sentire colori che sono invisibili per gli esseri umani.”

    Neil Harbisson è un artista affetto da acromatopsia, una rara sindrome congenita che non gli permette di vedere alcun colore. Nel suo mondo esistono solo le sfumature dal bianco al nero.

    Ma nel 2004, all’età di 21 anni, la sua vita è cambiata drasticamente: grazie a un’antenna impiantata chirurgicamente nel cervello, Neil riesce ora a trasformare tutti i colori in note musicali. Il dispositivo si chiama Eyeborg e funziona come un occhio elettronico, captando le frequenze dei colori attraverso un sensore e trasmettendole sotto forma di input sonori ad un chip impiantato dietro la testa.

    Inizialmente Neil ha dovuto memorizzare tutte le associazioni tra la nota percepita e il nome attribuito a quel colore. A dieci anni di distanza, però, quella connessione è ormai automatica.

    “Tutte queste informazioni col tempo sono diventate percezioni”, racconta Neil in una sua presentazione a TED. “E le percezioni si sono poi tramutate in sensazioni. Ho inizato ad avere i miei colori preferiti e sognare a colori”.

    È proprio nel momento in cui si sono colorati anche i sogni che Neil ha capito di essere diventato un cyborg: “Il software e il cervello si sono uniti”, racconta Neil. “Non è più un apparecchio esterno, è un organo del mio corpo, un’estensione dei miei sensi che fa parte di me”.

    Neil riesce ora a captare non solo i 360 colori percepibili dall’occhio umano, ma anche le frequenze invisibili come i raggi infrarossi e ultravioletti. “Il rosso per me è il colore più rilassante e innocente, perché ha una bassa frequenza”, racconta Neil in un’intervista con la BBC. “Il viola invece è violento, perché si avvicina all’ultravioletto, un colore pericoloso per gli umani”.

    Da quando Neil ha iniziato a “sentire” i colori, la sua vita quotidiana si è radicalmente trasformata. “Per me è scioccante andare nei supermercati, sento così tante melodie che sembra di essere in una discoteca. Soprattutto nel corridoio dei prodotti di pulizia”, scherza Neil.

    L’Eyeborg influenza anche la scelta del cibo o dei vestiti. Neil cerca di vestirsi abbinando note musicali invece di colori: indossa un allegro Do maggiore se si sente di buon umore o un Si minore (che corrisponde alla combinazione di turchese, viola e arancione) per i funerali.

    “Posso anche mangiare la mia canzone preferita”, racconta Neil, spiegando come si può comporre musica attraverso la combinazione cromatica nel piatto. “Immagina un ristorante in cui puoi mangiare Lady Gaga come antipasto, un concerto di Rachmaninov come portata principale e un po’ di Bjork o di Madonna come dolce”.

    La vita da cyborg, però, non è semplice: “La cosa piu difficile per me non è stata adattarsi alle nuove sensazioni trasmesse dall’Eyeborg, quanto alla società”, racconta Neil. “Le persone spesso ridono di me, mi fanno sempre tante domande, a volte mi attaccano”.

    Nel 2011, durante una manifestazione a Barcellona, Neil fu anche attaccato da tra poliziotti, che cercarono di rimuovere l’Eyeborg pensando fosse una telecamera e non credendo al fatto che Neil stesse solo cercando di “vedere i colori”.

    L’Eyeborg ha avuto un forte impatto anche sulla sua carriera artistica. Neil ha iniziato a comporre brani per il piano a 11 anni e ha studiato all’Istituto di Belle Arti nella città catalana di Mataró. I suoi dipinti iniziali sono in bianco e nero, ma da quando vive con l’Eyeborg ha potuto usare anche gli altri colori.

    Come effetto collaterale causato dal dispositivo, Neil ha inoltre sviluppato una leggera forma di “sinestesia”, un fenomeno neurologico per il quale i suoni vengono percepiti come colori. Capita dunque che senta lo squillo del telefono come verde o una melodia di Mozart come “un’esperienza gialla”. Per Neil, “dipingere o comporre musica in fondo è la stessa cosa”.

    Tutte le sue performance artistiche sono ora dedicate al rapporto tra suono e colore, esplorato non solo attraverso le arti visive ma anche con performance teatrali e di danza. Tra le sue opere più celebri vi sono i ritratti musicali. Invece di disegnare i tratti somatici, Neil punta il sensore dell’Eyeborg sui visi delle persone e trascrive le note musicali che sente. “Alcune facce hanno lo stesso suono. Il principe Carlo ad esempio assomiglia a Nicole Kidman. I loro occhi hanno un suono simile.”

    “Gli uomini non sono né bianchi né neri”, dice Neil. “Siamo tutti arancioni, la nostra pelle può variare solo da arancione molto chiaro ad arancione molto scuro. Ma in fondo abbiamo tutti la stessa sfumatura, solo una diversa luminosità”.

    Neil ha anche eseguito i ritratti di diverse città europee: “Amo sentire i colori delle città. Le persone spesso dicono di vivere in luoghi grigi. Ma è falso: le città non sono mai completamente grigie, possono solo essere di colori poco saturi”.

    Nel 2010 Neil ha fondato la Cyborg Foundation, un’organizzazione internazionale che aiuta chi vuole diventare un cyborg a impiantare apparecchiature tecnologiche permanenti nel corpo.

    “Penso che la vita potrebbe essere più entusiasmante se smettessimo di creare applicazioni per i nostri cellulari e invece le creassimo per il nostro corpo”, dice Neil. “Per questo vi incoraggio a pensare a quali dei vostri sensi vorreste espandere. Vi incoraggio a diventare un cyborg. Non sarete i soli”.

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