“Prima ci avete visto su una collina della Siria. Oggi siamo a sud di Roma… in Libia”.
Sono le parole pronunciate dai miliziani dell’Isis all’interno di un video, rilasciato il 15 febbraio, che mostra la decapitazione di 21 egiziani copti rapiti a Capodanno nella città costiera di Sirte, in Libia.
Ventiquattro ore più tardi, nella giornata di lunedì 16 febbraio, l’Egitto ha condotto per la prima volta bombardamenti aerei in Libia, dove ritiene di avere identificato obiettivi strategici legati all’Isis.
I bombardamenti hanno interessato la città di Derna, nell’est del Paese, dove c’è una forte presenza dello Stato islamico. Hanno causato la morte di 40-50 persone.
Tuttavia l’Isis ha sacche di influenze in quasi tutte le località del Paese, capitale compresa. L’attentato del 27 gennaio scorso all’Hotel Corinthia, uno degli edifici di riferimento per gli stranieri a Tripoli e che ha causato la morte di nove persone, è stato rivendicato proprio dagli uomini di al-Baghdadi.