Cos’è il Kinzhal, il missile ipersonico che la Russia ha usato per la prima volta in Ucraina
Per la prima volta dall’inizio della guerra, oggi le autorità russe hanno dichiarato di aver usato un missile ipersonico in Ucraina. Il missile Kinzhal avrebbe colpito un obiettivo nella parte occidentale del paese, finora meno colpita dalla guerra che ha già spinto più di tre milioni di ucraini a fuggire all’estero.
“Il sistema missilistico aereo con missili balistici ipersonici Kinzhal ha distrutto una grande struttura di stoccaggio sotterraneo per missili e munizioni per aerei delle truppe ucraine a Deliatyn, nella regione di Ivano-Frankivsk”, ha detto oggi il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.
I missili ipersonici si distinguono per l’elevata velocità, la capacità di viaggiare a bassa quota e l’alta manovrabilità, che possono complicare i tentativi di intercettarli. A differenza dei missili tradizionali, non seguono una traiettoria predeterminata, e possono essere manovrati prima di arrivare a destinazione. Secondo il Center for Strategic and International Studies (Csis) di Washington, designare un missile come il Kinzhal “ipersonico” può essere “fuorviante” poiché, a un certo punto durante il loro volo, “quasi tutti i missili balistici raggiungono velocità ipersoniche”.
Il Kinzhal (“pugnale”), definita come l’arma “ideale” da Vladimir Putin, ha una velocità dieci volte superiore a quella del suono e un raggio d’azione di 2 mila chilometri: può essere lanciato da un caccia o da un bombardiere Tu23 ed è anche in grado di trasportare una carica nucleare. Si tratta di
una delle armi di “prossima generazione” annunciate dalla Russia nel 2018, il cui impiego in combattimento non era mai stato riconosciuto prima dal Cremlino.