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    La Russia teme la controffensiva Ucraina: chiesta l’evacuazione dei civili a Kherson

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 14 Ott. 2022 alle 12:01

    Tra le regioni annesse alla Russia con i referendum farsa c’è anche – oltre a Donetsk, Luhansk e Zaporizhzhia – quella di Kherson, divenuta città simbolo della guerra per gli innumerevoli scontri che ci sono stati intorno alla città, di importanza strategica perché da lì passa la principale strada che collega l’Ucraina meridionale con la penisola di Crimea. Per le persone che la abitano (al netto di quanti sono fuggiti – o morti – dallo scorso 24 febbraio) il vice primo ministro russo Marat Khusnullin ha chiesto un’evacuazione di massa temendo che la controffensiva ucraina possa spingere la linea del fronte fin lì.

    “Il governo ha preso la decisione di organizzare l’assistenza per la partenza dei residenti della regione verso altre aree del Paese”, ha detto Khusnullin. La Russia tratta l’area come se fosse parte del suo territorio, e dopo aver estorto un voto di annessione e deportato nel Paese quelli che non sono riusciti a fuggire in tempo, adesso ne dispone l’evacuazione. Il provvedimento ha fatto seguito a una richiesta fatta su Telegram da Vladimir Saldo, ex sindaco della città portuale, che è stato insediato ad aprile dalle forze russe come capo della più ampia regione di Kherson. Secondo quanto detto dalle autorità russe all’agenzia di stampa Tass, i primi civili evacuati dovrebbero arrivare già oggi nella regione russa di Rostov.

    È ormai più di un mese che la controffensiva ucraina va avanti con efficacia nel sud-est del Paese: le autorità di Kiev hanno fatto sapere di aver riconquistato cinque insediamenti nel nord-est della regione di Kherson. Funzionari a Kiev hanno parlato delle loro speranze di raggiungere la capitale regionale entro Natale. Ora l’esercito di Zelensky si sta dirigendo verso la città di Nova Kakhovka, per liberarla e garantirsi l’accesso a una lunga diga strategica che fornisce uno dei principali attraversamenti del fiume Dnepr. Ci sarebbero inoltre delle vittime a seguito dell’esplosione di un deposito di munizioni nella località di Oktyabrsky, nella regione russa di Belgorod.

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