Fonti dell’intelligence turca hanno rivelato importanti particolari sulla barbara uccisione del giornalista dissidente saudita Jamal Khashoggi.
L’uomo sarebbe stato smembrato in diretta skype su indicazione di Saud al-Qahtani, lo stesso alto funzionario che ha permesso di consolidare il potere del principe Mohammed bin Salman. Qahtani, lo scorso anno, aveva stroncato con un centinaio di arresti la fronda di alcuni membri della famiglia reale e funzionari dell’amministrazione pubblica contro MBS.
A rivelare questi particolari è stato il Milli Istikbarat Teskilati, il servizio segreto turco. Khashoggi, attirato nell’edificio con la scusa delle sue pratiche di divorzio, sarebbe stato assalito e ridotto in condizioni di impotenza per essere poi interrogato a distanza via skype dal cortigiano del principe.
La situazione sarebbe precipitata quando Khashoggi avrebbe risposto agli insulti di Qahtani, che avrebbe ordinato di “portargli la testa di quel porco”.
Solo a questo punto, alcuni sicari provvisti di sega elettrica avrebbero aiutato il dottor Salah al-Tubaigy, un anatomopatologo del ministero degli Interni, ad uccidere e smembrare il corpo, poi trasportato all’esterno dell’edificio e e occultato.
Lo smembramento in diretta skype
Fonti arabe ben informate ed interne alla corte di Riad confermano che Khasoggi sarebbe stato attirato nel consolato con la scusa del certificato di divorzio.
Appena entrato nell’edificio sarebbe stato immediatamente aggredito ed immobilizzato da una squadra di ben 15 uomini arrivati su due diversi aerei privati solo poche ore prima.
Tra loro il generale Maher Mutreb, un direttore dei servizi segreti e membro della squadra di sicurezza del Principe Bin Salman, che avrebbe utilizzato il suo telefonino per chiamare via skype Qahtani.
Quest’ultimo avrebbe diretto le operazioni sempre via skype, tentando persino una sorta di interrogatorio a distanza, presto degenerato.
Khashoggi avrebbe infatti risposto alle ingiurie provocando la reazione del dignitario e dei suoi sicari.
La compromettente registrazione audio di quanto accaduto sarebbe attualmente in possesso del presidente turco Tayyip Erdogan che, in attesa di pronunciare un discorso ufficiale, si sarebbe rifiutato di passarne una copia agli americani.
Le autorità di Riad, che appaiono visibilmente imbarazzate, ammettono invece l’uccisione ma sostengono che sia stato un atto non autorizzato, affermando anche di non sapere nulla dell’interrogatorio via skype e di non avere ancora concluso le indagini mirate ad accertare l’esatto ruolo di Qahtani.
Chi è Saud al-Qahtani Qahtani
Quarantenne capitano dell’aeronautica, si è inizialmente fatto notare come esperto di relazioni pubbliche ed istituzionali, riuscendo poi ad assurgere al ruolo di anima nera della monarchia assoluta saudita.
Divenuto censore e allo stesso tempo propalatore di notizie per conto della onnipotente corona saudita, Qahani ha persino creato un gruppo WhatsApp ristretto per editori, direttori, caporedattori e giornalisti famosi del paese attraverso il quale imponeva i suoi dettami.
Nella sua ascesa avrebbe influito il carattere violento e spregiudicato, quanto l’assoluta e quasi religiosa fede nazionalista.
Qahtani, però, sembra ora essere diventato una pedina sacrificabile: sabato scorso l’Agenzia di Stampa Saudita ha reso noto che il re Salman lo ha destituito da ogni incarico insieme ad altri quattro ufficiali del servizio di sicurezza del regno, incluso il vice presidente del servizio informazioni dell’esercito, il generale Ahmed al-Asiri.
Non è chiaro se al momento Qahtani sia in stato di fermo o se goda ancora della protezione di MBS.
Leggi l'articolo originale su TPI.it