Cresce la tensione tra Iran e Stati Uniti. Dopo il test missilistico effettuato dall’Iran il 30 gennaio, e le conseguenti nuove sanzioni disposte dagli Stati Uniti nei confronti di Teheran, il 7 febbraio l’ayatollah Sayyed Ali Khamenei ha parlato per la prima volta dei rapporti tra il suo paese e l’America di Trump, attaccando il presidente statunitense.
Secondo il leader supremo iraniano, Donald Trump sta mostrando il “vero volto” della corruzione americana: “siamo grati al nuovo presidente statunitense per aver mostrato qual è la vera natura dell’America”, ha detto Khamenei durante un vertice con le gerarchie militari che si è svolto nella capitale.
“Sia durante che dopo la campagna elettorale, Trump ha confermato ciò che abbiamo detto per più di 30 anni circa la corruzione politica, economica, morale e sociale degli Stati Uniti”, ha sottolineato il leader supremo. “L’Iran sta giocando con il fuoco”, aveva dichiarato l’inquilino della Casa Bianca subito dopo l’ultimo test missilistico effettuato da Teheran, precisando che se il lancio non rappresenta una violazione diretta dell’accordo sul nucleare, va comunque contro “lo spirito” di quell’intesa.
“Il popolo iraniano risponderà alle parole di Trump il 10 febbraio, mostrerà la propria posizione contro tali minacce. Nessun nemico può paralizzare l’Iran”, ha risposto nel suo intervento del 7 febbraio Khamenei, riferendosi alle manifestazioni che si terranno nell’anniversario della Rivoluzione.
La tensione tra Stati Uniti e Iran è riesplosa dopo l’emanazione del Muslim Ban firmato da Trump, che vieta temporaneamente l’ingresso negli Usa ai cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana, tra i quali l’Iran. Teheran, in risposta, aveva deciso di applicare una misura simile contro i cittadini statunitensi.
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