“Qui sta succedendo qualcosa d’altro”: una manciata di parole e il complottismo investe il tragico rogo scoppiato a Notre Dame nel tardo pomeriggio del 15 aprile. A pensare che dietro l’incendio si celi altro è una delle penne più celebri della letteratura contemporanea: Ken Follett. [Qui tutto quello che c’è da sapere sull’incendio].
L’autore, ospite del programma Good Morning Britain, ha prospettato la possibilità che non si sia trattato di un incidente. Le fiamme, osserva lo scrittore, si sarebbero propagate a una velocità anomala e “forse le travi in legno sono state inghiottite dal fuoco prima che il tetto crollasse”.
“Sono inorridito. È come se qualcuno fosse morto”, ha aggiunto lo scrittore di Cardiff. Le fiamme hanno avvolto la Cattedrale di Notre Dame, l’hanno inghiottita davanti agli occhi increduli del mondo intero. Lo scrittore, come tanti altri, hanno sentito di perdere qualcosa di estremamente caro, come se si trattasse di una persona, di un affetto.
Notre Dame, cosa resta della Cattedrale dopo l’incendio
L’immagine della guglia che si accartoccia su se stessa e crolla indifesa ha squarciato il cuore dei francesi, e non solo. L’incendio, scoppiato alle 18.50 di lunedì 15 aprile, è stato domato solo alle due di notte del giorno dopo.
Il rogo è divampato in una zona della cattedrale dove erano in corso dei lavori di restauro. Le fiamme sarebbero partite da una impalcatura nella zona della guglia, dove nei giorni scorsi erano state rimosse 16 statue di rame che si trovavano lì da 150 anni, e avrebbero raggiunto il resto della Cattedrale, divorandola.
Sebbene Follett pensi a “qualcosa d’altro”, la procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per “distruzione involontaria a mezzo di incendio”: la pista di un rogo accidentale è al momento quella che “attira l’attenzione degli investigatori”.
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