Keir Starmer è il nuovo leader del Partito laburista britannico. Il deputato 57enne, avvocato, ha vinto le elezioni interne al partito al primo turno raccogliendo più del 50 per cento dei voti e sconfiggendo le due avversarie, Rebecca Long-Bailey e Lisa Nandy. Starmer succede a Jeremy Corbyn, rispetto al quale è considerato più moderato e vicino a posizioni centriste. Le votazioni hanno coinvolto gli iscritti al partito, i sostenitori registrati e i membri di alcune organizzazioni affiliate al Labour Party. La vice di Starmer sarà Angela Rayner, ministra ombra dell’Istruzione.
Keir, deputato londinese dei distretti di Holborn e St Pancras, era considerato il favorito alla vigilia, avendo ricevuto il sostegno di più parlamentari e del mondo sindacale. Il suo principale obiettivo sarà risollevare il partito dopo la pesante sconfitta alle elezioni generali del dicembre 2019, che hanno spinto Corbyn a rassegnare le dimissioni. Il suo primo compito, però, sarà quello di fronteggiare l’emergenza Coronavirus: neo-segretario dei laburisti si è già detto pronto a sedersi intorno al tavolo col premier Boris Johnson e i migliori consulenti scientifici del governo la prossima settimana, per “lavorare insieme” sulla crisi.
Keir, che per tre anni è stato tra i più stretti collaboratori di Corbyn e responsabile della politica sulla Brexit del partito, si definisce un socialista e ha promesso di mantenere le politiche chiave dell’era Corbyn, tra cui la nazionalizzazione di ferrovie, posta e acqua pubblica. Il suo programma si articola in 10 punti, che poggiano su giustizia sociale, tutela dell’ambiente e dei beni comuni, diritti dei migranti e rafforzamento dei sindacati.
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