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    Il boia di Srebrenica, Radovan Karadzic, condannato per genocidio

    Una corte dell'Onu ha condannato a 40 anni di carcere l'ex leader serbo bosniaco per crimini contro l'umanità nella guerra successiva allo scioglimento della Jugoslavia

    Di TPI
    Pubblicato il 24 Mar. 2016 alle 15:42 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:40

    Il 24 marzo 2016 i giudici del Tribunale penale internazionale hanno ritenuto l’ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic responsabile di crimini contro l’umanità, genocidio e crimini di guerra commessi nel corso del conflitto successivo allo scioglimento dell’ex Jugoslavia, avvenuto negli anni Novanta.

    Karadzic è stato condannato a quarant’anni di reclusione.

    Nello specifico, Karadzic è stato ritenuto responsabile del genocidio di Srebrenica del 1995, il più grande massacro mai avvenuto in Europa dalla conclusione della Seconda guerra mondiale, in cui circa 8mila musulmani bosniaci furono uccisi dalle milizie serbe, e per l’assedio della capitale bosniaca Sarajevo.

    Radovan Karadzic, 70 anni, è stato presidente della Repubblica Serba di Bosnia, e nel 1996 è divenuto latitante, vivendo a Belgrado sotto falso nome e riciclandosi come medico specializzato in tecniche alternative presso una clinica privata.

    In quel periodo, gli Stati Uniti sono arrivati a offrire una taglia di 5 milioni di dollari per la sua cattura, avvenuta poi nel 2008.

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