Il 20 marzo 2019 Rodovan Karadzic, noto anche come il boia di Srebrenica, è stato condannato all’ergastolo dal Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia.
Il generale serbo era ricorso in appello contro la precedente condanna a 40 anni, ma il tribunale ha deciso di aumentare la pena per i crimini commessi: uno di questi, il più famoso, è il genocidio di Srebrenica che costò la vita a 8mila musulmani.
Tra le accuse contro Karadzic anche quella di aver ucciso migliaia di musulmani tra il 1992 e il 1995 durante la guerra nella ex Jugoslavia insieme a Ratko Mladic, anche lui condannato all’ergastolo.
I giudici di appello nelle loro motivazioni hanno sottolineato che i colleghi di primo grado, che hanno emesso la sentenza nel 2016, avevano “sottovalutato l’estrema gravità delle responsabilità di Karadzic”. Il generale si era sempre difeso sostenendo di non essere mai stato a conoscenza dell’operazione di pulizia etnica in corso in Bosnia durante la guerra.
Una versione a cui i giudici non hanno creduto, dato che fu lui, in qualità di allora presidente della Repubblica serba di Bosnia, a siglare gli ordini che sono stati eseguiti da Mladic e che hanno portato al genocidio dei musulmani.
Karadzic prese anche parte all’assedio di Sarajevo, che si concluse dopo quasi 4 anni e 10mila morti.
In primo grado era stato sottolineato che Karadzic fu “in prima linea nello sviluppo e messa in atto dell’ideologia” dei serbi di Bosnia durante la guerra nell’ex Jugoslavia, che costò la vita ad oltre 100mila persone e che causò anche 2,2 milioni di sfollati tra il 1992 e il 1995.
Chi è Karadzic – Rodavan Karadzic è un ex generale e politico di nazionalità serba: ha ricoperto la carica di presidente della Repubblica serba di Bosnia ed Erzegovina dal 1992 al 1996, oltre ad essere stato dal 1991 al 1995 Comandante supremo delle forze armate serbo-bosniache.
Karadzic è stato latitante dal 1996 fino al luglio 2008, quando fu arrestato a Belgrado, in Serbia.
Le accuse del Tribunale sono di genocidio, crimini contro l’umanità e violazioni delle leggi e consuetudini di guerra. Una delle maggiori accuse contro Karadzic è quella di aver ordinato il genocidio di Srebrenica nel 1995, che costò la vita a 8mila bosniaci musulmani.
Il 24 marzo 2016 è stato condannato a 40 anni di reclusione, ma dal 23 aprile 2018 era stato avviato il processo di appello davanti al Meccanismo residuale del Tribunale penale internazionale per i crimini nell’ex Jugoslavia, con sede all’Aia.
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