Nel 2021, un gruppo di elefanti asiatici selvatici della regione di Xishuangbanna, nella provincia dello Yunnan, ha catturato l’attenzione globale mentre migrava verso nord e poi faceva ritorno a sud. Tra coloro che hanno seguito da vicino questi animali c’è Ahimsa Campos-Arceiz, meglio conosciuto con il nome cinese “Kang Musa”, un ecologo tropicale spagnolo. Egli ha dedicato molto tempo allo studio dei grandi mammiferi, in particolare degli elefanti. Kang Musa ha affermato che la Cina ha compiuto grandi sforzi per proteggere le specie rare e a rischio di estinzione, inclusi gli elefanti asiatici selvatici, ottenendo risultati notevoli.
Kang Musa è il responsabile del gruppo di ricerca sulla diversità e la conservazione dei grandi mammiferi presso il Giardino Botanico Tropicale di Xishuangbanna dell’Accademia Cinese delle Scienze (di seguito denominato “Giardino Botanico di Banna”). Diciassette anni fa, mentre stava ancora completando il suo dottorato, visitò il giardino botanico per la prima volta. “Nel 2020, quando mi unii ufficialmente al team del Giardino Botanico di Banna, scoprii che la qualità e i risultati della ricerca qui compiuti avevano fatto passi da gigante. Alcuni colleghi cinesi sono leader nel loro campo e hanno pubblicato importanti risultati di ricerca nelle migliori riviste accademiche del mondo”.
Fuori dall’ufficio di Kang Musa si estende una vegetazione lussureggiante. “Ci focalizziamo anche sulle foreste tropicali del Sud-est asiatico per preservare l’ambiente di sopravvivenza dei grandi mammiferi”, dichiara il ricercatore. Riguardo alla protezione degli elefanti selvatici, ritiene che le altre regioni dell’Asia siano più concentrate sull’aspetto economico e sulla salvaguardia delle colture agricole, mentre la Cina presta maggiore attenzione alla sicurezza umana, “orientandosi maggiormente verso il benessere delle persone”.
Contemporaneamente, la Cina sta sviluppando un sistema avanzato di monitoraggio e allerta preventiva per gli elefanti selvatici, che potrebbe servire come modello per altri Paesi. Inoltre, Kang Musa è stato co-editore della rivista accademica “Integrative Conservation”, pubblicata dal Giardino Botanico di Banna. Questa rivista rappresenta la prima pubblicazione in lingua inglese dedicata alla ricerca sulla conservazione della biodiversità in Cina. “La Cina attribuisce un’enorme importanza allo sviluppo globale nel campo scientifico e sta progressivamente rafforzando la sua leadership nella conservazione ecologica”, afferma l’ecologo spagnolo.
Kang Musa ha sottolineato che la Cina è un Paese con un’ampia biodiversità e che il pieno potenziamento della costruzione della civiltà ecologica contribuirà significativamente a radicare il concetto di civiltà ecologica nei cuori delle persone. In aggiunta, la Cina sta giocando un ruolo sempre più rilevante nella promozione della cooperazione internazionale per la conservazione della biodiversità, attraverso l’istituzione di piattaforme di cooperazione come la “Belt and Road”.
Nel 2015, l’Accademia Cinese delle Scienze ha istituito il Centro di Ricerca sulla Biodiversità del Sud-est asiatico in collaborazione con il Giardino Botanico di Banna. Da allora, il centro ha collaborato con il Ministero delle Risorse Naturali e della Conservazione Ambientale del Myanmar e il Ministero della Scienza e della Tecnologia del Laos, conducendo 9 spedizioni congiunte di ricerca sulla biodiversità tra la Cina e il Myanmar, e 4 spedizioni di ricerca transfrontaliere tra la Cina e il Laos. Queste spedizioni hanno portato alla scoperta di oltre 880 nuovi gruppi biologici, arricchendo notevolmente le conoscenze sulla biodiversità nel Sud-est asiatico. Tali risultati hanno fornito preziosi materiali audiovisivi e testuali, contribuendo al potenziamento delle riserve naturali e alla presentazione di progetti pertinenti presso l’UNESCO.
“Pur essendo situato in una zona remota, il Giardino Botanico di Banna attira esperti e studiosi provenienti da molti Paesi del mondo ed è particolarmente affascinante per la ricerca e la conservazione nelle regioni tropicali dell’Asia”, ha affermato il ricercatore ed ecologo spagnolo. Il team di ricerca guidato da Kang Musa ha in programma di avviare progetti di ricerca in vari Paesi del Sud-est asiatico. “Questi progetti porteranno a risultati significativi nei prossimi 3-5 anni, con l’obiettivo di contribuire ulteriormente alla conservazione della biodiversità in Asia. Non vedo l’ora di intraprendere il percorso verso una convivenza armoniosa tra l’umanità e la natura insieme agli amici cinesi”, ha concluso Kang Musa.
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