Juan Guaidò, che il 23 gennaio si è autoproclamato presidente del Venezuela, fino a poche settimane fa era un perfetto sconosciuto, o quasi. Ingegnere di 35 anni, ex deputato dello stato costiero di Vergas, lo scorso 5 gennaio è diventato presidente dell’Assemblea Nazionale, il Parlamento fondato dopo le elezioni del 2015 e controllato dalle opposizioni ma che negli ultimi due anni Nicolas Maduro ha svuotato di potere.
In un comizio tenuto l’11 gennaio a Caracas, Guaidò aveva definito Maduro un usurpatore.
“Non siamo vittime, siamo sopravvissuti. E guideremo questo paese verso la gloria che si merita”, aveva dichiarato dicendosi pronto a mettersi a capo di un governo di transizione che mettesse fine al potere del presidente venezuelano, insediatosi al suo secondo mandato in sei anni come capo della Repubblica bolivariana dopo avere vinto le elezioni con il 70 per cento dei voti. Alla cerimonia di insediamento dell’erede di Chavez, erano assenti molti capi di Stato, che si erano rifiutati di riconoscere Maduro come nuovo presidente del Venezuela.
Guaidò muove i primi passi in politica nel 2007 durante le manifestazioni studentesche contro Chavez. Inizia a fare parte del movimento dell’opposizione sostenuto da Leopoldo Lopez, il mentore, agli arresti domiciliari e bandito dalla politica dal 2014, che lo aveva indicato come possibile leader dell’Assemblea nazionale. Guaidò ha alcune cicatrici sul collo e sostiene che siano state provocate da proiettili di gomma sparati dalla polizia durante una manifestazione anti-governativa a Caracas nel 2017.
Membro del partito Voluntad Popular, è consapevole dei rischi che corre perché Maduro, che ha già esautorato i poteri del parlamento, potrebbe dichiararne le scioglimento, arrestarlo e scatenare una violenta repressione contro gli oppositori. “So che ci saranno conseguenze per riuscire a compiere questa missione e ristabilire la Costituzione occorre il consenso di tutti i venezuelani”, ha detto alla folla mentre si autoproclamava presidente.
Un video, risalente allo scorso 13 gennaio, mostrerebbe Guaidò mentre viene fermato in strada da un gruppo di agenti delle forze dell’ordine.
ll leader dell’opposizione, insieme a due giornalisti della Cnn che stavano seguendo la storia, sarebbero stati fermati e rilasciati dopo due ore.
Leggi l'articolo originale su TPI.it