L’attivista 24enne Joshua Wong si è dichiarato colpevole insieme ad altri tre attivisti pro-democrazia per la partecipazione, malgrado il divieto della polizia, alla veglia del 4 giugno 2020 in ricordo delle vittime della repressione di Piazza Tienanmen del 1989 quando l’Esercito di liberazione popolare uccise centinaia di studenti e operai che chiedevano maggiori libertà e democrazia.
L’evento, un appuntamento di massa tradizionale al Victoria Park negli ultimi tre decenni, era stato vietato per la prima volta lo scorso anno, ufficialmente per il Covid-19. Durante l’udienza odierna, Wong si è dichiarato colpevole con i consiglieri distrettuali Lester Shum, Tiffany Yuen e Jannelle Leung. Il 6 maggio è attesa la sentenza che potrebbe comportare una pena fino a cinque anni di carcere.
I pubblici ministeri hanno denunciato 24 importanti attivisti in merito alla veglia di Tienanmen del 2020, quale ultimo di una serie di casi penali per colpire il movimento pro-democrazia della regione semiautonoma. Wong, una delle figure più note, sta attualmente scontando una pena detentiva per aver preso parte a una protesta non autorizzata del 2019, durante le manifestazioni di massa a favore delle riforme democratiche. Durante le manifestazioni noi di TPI siamo stati a Hong Kong per un’intervista esclusiva a Joshua Wong. L’attivista aveva dichiarato, tra le altre cose, di aspettarsi l’incarcerazione.
(Qui la video-intervista a Jousha Wong, realizzata ad Hong Kong dal direttore di TPI Giulio Gambino e trasmessa in anteprima a PiazzaPulita su La7)
Shum e Yuen erano già in custodia con accuse sulla sicurezza nazionale, che anche Wong deve affrontare. Anche Leung è in carcere. Gli altri imputati, tra cui attivisti di primo piano già in detenzione, saranno processati entro la fine dell’estate.
La veglia annuale di Tienanmen di giugno è in ricordo delle vittime della repressione decisa contro le proteste a favore della democrazia nel 1989: l’adesione è stata sempre di massa, ma per il futuro, tra la legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino e altre misure di contrasto al dissenso, è difficile possa essere organizzata ancora. I funzionari dell’ex colonia britannica hanno già segnalato che al raduno di quest’anno sarà negato il permesso sia per rischi alla sicurezza sia a causa del Covid. Chow Hang-tung, avvocato e componente della HK Alliance, l’associazione che organizza la veglia di Tienanmen, ha detto in settimana che la legge sulla sicurezza è stata usata come “strumento di persecuzione politica”.
Wong faceva parte del movimento pro-democrazia Demosisto sciolto poche ore prima dell’entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino a Hong Kong.
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