“Speriamo che persone più professionali e in grado di prendere decisioni attraverso il dialogo arriveranno un giorno al potere in Gran Bretagna”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha detto la sua sulle dimissioni di Boris Johnson. Sulla vicenda è intervenuto anche l’attuale vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitri Medvedev: “I ‘migliori amici dell’Ucraina’ se ne vanno. La ‘Vittoria’ è in pericolo!”, ha affermato con sarcasmo.
“Il primo è andato…”, si legge nel post di Medvedev, in cui si definisce la crisi “il logico risultato dell’arroganza britannica e della politica mediocre. Soprattutto sulla scena internazionale”. Il messaggio termina con un “P.S. Attendiamo notizie da Germania, Polonia e Stati baltici”, seguito da uno smile che ride fino alle lacrime.
Johnson resterà in carica ad interim fino a quando i conservatori non sceglieranno un successore: una procedura che si concluderà solamente in autunno. Il premier britannico aveva provato a resistere, ma la girandola di dimissioni, iniziata neppure 48 ore fa, e arrivata a quasi 60 ministri e membri del governo lo hanno costretto a fare un passo indietro.