Il 7 novembre del 1916 per la prima volta una donna veniva eletta al Congresso statunitense. Il suo nome era Jeannette Rankin ed era un’ex assistente sociale del Montana che si batteva per il suffragio femminile. A distanza di cento anni e un giorno, oggi gli Stati Uniti potrebbero eleggere Hillary Clinton come prima presidente donna alla Casa Bianca.
Nata nel 1880 in Montana, Rankin ricoprì due mandati nella Camera dei rappresentanti – uno dei due rami del Congresso – venendo eletta per la seconda volta nel 1940.
“Posso essere la prima donna eletta al Congresso, ma non sarò l’ultima”, dichiarò dopo la sua elezione con il partito repubblicano alla fine del 1916.
Il voto alle donne sarebbe stato riconosciuto nella costituzione americana solo quattro anni dopo, con l’approvazione del XIX emendamento.
Nota per le sue campagne pacifiste, Rankin fu l’unico parlamentare degli Stati Uniti a votare contro il coinvolgimento americano nella Seconda guerra mondiale. In passato si era opposta anche all’ingresso degli Usa nella Prima guerra mondiale. Successivamente si schierò anche contro la guerra in Vietnam.
“Non ci può essere alcun compromesso con la guerra”, disse in un discorso del 1929. “Questa non può essere riformata o controllata; non può essere disciplinata secondo la decenza o codificata secondo il senso comune; perché la guerra è il massacro di esseri umani, temporaneamente considerati come nemici, sulla più larga scala possibile”.
La prima senatrice ad essere eletta, sedici anni dopo Rankin, fu Hattie Wyatt Caraway. Nel 2015, le donne occupavano quasi il 20 per cento dei seggi al Congresso, nonostante rappresentino oltre il 50 per cento della popolazione degli Stati Uniti. Hillary Clinton potrebbe diventare oggi la prima presidente donna nella storia degli Stati Uniti d’America dopo 227 anni.
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