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    Caso Khashoggi, media turchi: “Al giornalista sono state strappate le dita. È stato torturato e poi decapitato”

    Credit: Afp

    Secondo il quotidiano turco Yeni Safak, il giornalista dissidente è stato torturato e poi ucciso nel consolato saudita a Istambul. Poi il corpo sarebbe stato smembrato

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 17 Ott. 2018 alle 09:32 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:23

    Un audio che dura sette minuti. La voce di Jamal Khashoggi e quella di altri tre uomini. E i rumori di un uomo che viene torturato. Il quotidiano turco Yeni Safak sostiene di avere avuto accesso alle registrazioni audio dell’omicidio del giornalista saudita dissidente, scomparso il 2 ottobre dopo essere entrato nel consolato saudita a Istanbul, e che queste provano che il giornalista è stato sottoposto a tortura prima di essere ucciso.

    La notizia dell’esistenza di una registrazione audio che conferma la morte del giornalista, in possesso della polizia turca, era già stata data al quotidiano statunitense The Washington Post da due fonti delle forze di sicurezza di Ankara.

    Secondo il quotidiano turco Sabah, la registrazione è stata carpita tramite un Apple Watch indossato dal giornalista e collegato su iCloud con un telefono cellulare lasciato fuori dall’edificio.

    L’emittente araba Al-Jazeera, martedì 16 ottobre, ha fatto sapere che l’audio dura in totale 11 minuti e che l’analisi tecnica compiuta dalle autorità turche ha rilevato quattro voci riconoscibili: quella di Khashoggi e tre attribuite a cittadini sauditi.

    Yeni Safak sostiene che la traccia relativa all’omicidio del giornalista dura 7 minuti e si può sentire Khashoggi mentre viene torturato. Al giornalista sarebbero state strappate le dita prima che venisse decapitato.

    La registrazione prova le proteste del console generale saudita a Istanbul, Mohammad al-Otaibi, tornato a Riad martedì 16 ottobre. Il console avrebbe chiesto che le torture avvenissero fuori dell’edificio del consolato.

    “Se si viene a sapere, mi farai passare dei guai”, avrebbe detto il diplomatico a uno dei torturatori. “Se vuoi vivere quando torni in Arabia, stai zitto”, gli risponde un’altra voce.

    Il quotidiano turco riferisce che dopo l’omicidio il corpo del giornalista è stato smembrato dall’esperto saudita di autopsie Salah Muhammed al-Tubaigy che, viste le tempistiche della procedura, avrebbe consigliato al resto degli assassini inviati in Turchia per uccidere Khashoggi di “ascoltare della musica” nel frattempo.

    Oggi, mercoledì 17 ottobre, il segretario di Stato Mike Pompeo è arrivato ad Ankara dove incontrerà il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

    L’incontro si tiene nell’aeroporto della capitale turca, dal momento che Erdogan si accinge a partire per la Moldavia e Pompeo è di rientro da Riad, dove si era recato in seguito alla sparizione del giornalista saudita Jamal Khashoggi.

    Il presidente Trump aveva difeso l’Arabia Saudita dalle accuse di avere ordinato l’uccisione di Khashoggi. Il Tycoon ha paragonato il caso a quello di Brett Kavanaugh, il giudice della Corte Suprema accusato di avere molestato almeno tre donne.

    “Penso che si debba scoprire per prima cosa sia successo. Ancora una volta siamo alla colpevolezza prima della dimostrazione dell’innocenza. Abbiamo passato una cosa simile con il giudice Kavanaugh e lui è sempre stato innocente per quel che mi riguarda”, ha dichiarato Trump.

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