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    Caso Khashoggi: “Trovate tracce dell’acido usato per sciogliere il corpo fatto a pezzi del giornalista”

    Credit: Afp

    La polizia turca, secondo quanto riportato da Al Jazeera, ha trovato resti delle sostanzea chimiche che sarebbero state usate per fare sparire il corpo del reporter dissidente saudita

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 8 Nov. 2018 alle 15:11 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:22

    Tracce di acido fluoridrico nelle stanze del consolato saudita di Istanbul, dove il 2 ottobre 2018 è stato assassinato il giornalista e dissidente saudita Jamal Khashoggi. È stata la polizia turca a trovarle e, secondo quanto riportato dall’emittente Al Jazeera, le sostanze chimiche rinvenute sarebbero state usate per dissolvere il corpo fatto a pezzi del reporter in una delle stanze della sede della missione diplomatica di Riad a Istanbul.

    Secondo la fonte della procura che sta indagando sul caso ascoltata da Al Jazeera, sono state utilizzate per fare sparire il cadavere di Khashoggi nelle due settimane intercorse tra la morte del giornalista e l’ispezione concessa agli inquirenti turchi all’interno del consolato.

    Inoltre, il console saudita a Istanbul Mohammed al-Otaibi è stato sollevato dal proprio incarico dopo essere stato richiamato in patria.

    L’Arabia Saudita e la promessa di un’indagine “imparziale” – A Ginevra sono stati molti i paesi che hanno denunciato un “omicidio commesso con premeditazione” e hanno chiesto a Riad di condurre un’indagine “trasparente”.

    Il capo della delegazione saudita, Bandar Al Aiban, presidente della Commissione dei diritti dell’uomo, ha assicurato all’Onu che l’Arabia Saudita si impegnerà a svolgere un’indagine e che “tutti coloro che sono coinvolti in questo crimine saranno perseguiti”.

    In risposta alle critiche da parte dei membri della Commissione delle Nazioni unite per i diritti umani, Al Aiban ha aggiunto che le indagini saranno imparziali.

    L’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha chiesto l’invio di esperti internazionali, ottenendo l’appoggio di Islanda e Costa Rica.

    L’ambasciatore britannico, Julian Braithwaite, ha dichiarato che il suo paese è “gravemente preoccupato per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Arabia Saudita” e ha criticato “le severe restrizioni allo spazio politico, gli arresti di massa di difensori dei diritti umani, il maggiore uso di leggi antiterrorismo per dissidenti politici e un crescente ricorso alla pena di morte”.

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