Jair Bolsonaro, il candidato di estrema destra in testa ai sondaggi per le presidenziali del 7 ottobre, è stato accoltellato mentre partecipava a una manifestazione elettorale a Juiz de Fora, nello stato di Minas Gerais.
Era portato in braccio dai suoi sostenitori per la strada quando è stato colpito da una coltellata sferratagli da un uomo che si era avvicinato a lui fra il pubblico presente. È stato operato d’urgenza e ora le sue condizioni sono stabili.
In un bollettino diffuso dai media locali, i medici hanno puntualizzato che non è stato raggiunto al fegato dalla coltellata, ma ha subito ferite all’arteria mesenterica e all’intestino.
L’aggressore ha rischiato di essere linciato dalla folla, ma è stato rapidamente catturato dalla polizia militare.
Il responsabile dell’attentato è stato identificato come Adelio Bispo de Oliveira, un 40enne di Minas Gervais, che si è dichiarato colpevole.
Sui social l’uomo avrebbe pubblicato messaggi contrari al candidato alle presidenziali ed espresso simpatia per il presidente venezuelano Nicolas Maduro e il movimento comunista. Secondo i media locali, sul suo profilo Facebook de Oliveira avrebbe diffuso foto di manifestazioni per la messa in libertà dell’ex presidente Lula, che non potrà partecipare alle elezioni.
Il presidente brasiliano, Michel Temer, e i principali leader politici e candidati alla presidenza hanno condannato l’aggressione. Temer ha definito “intollerabile” l’attentato, sottolineando che “rivela che dobbiamo prendere coscienza dell’intolleranza che esiste nella società brasiliana”.
Fernando Haddad, il candidato vicepresidente del Partito dei Lavoratori (Pt) che molto probabilmente prenderà il posto di Lula dopo la bocciatura della candidatura dell’ex presidente, ha detto che l’attacco “è inaccettabile” e ha augurato a Bolsonaro che guarisca al più presto dalle ferite subite.
Il Partito Socialismo e Libertà, una formazione di estrema sinistra, ha confermato che Olivera è stato iscritto al partito dal 2007 al 2014, ma si era successivamente allontanato.
“Non mi ricordo di lui come militante, ho appena cominciato ad indagare su questa situazione, per cui non ho avuti tempo di parlare con chi lo conosceva, per sapere che tipo era”, ha indicato la responsabile del partito per Minas Gerais, Maria da Consolacao Rocha.
L’avvocato di Bispo de Olivera, Pedro Olivera do Santos, ha detto ai giornalisti che il suo cliente aveva agito per “motivazioni personali, politiche e religiose”, a causa delle prese di posizione di Bolsonaro “riguardo alle donne, la religione e le razze”.
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