“Mi hanno inseguito lanciandomi contro una bottiglia. Sono stato circondato e hanno iniziato a pestarmi in tre”.
È una parte del racconto di Dario Antonini, 20enne barista che nel giugno del 2017 è stato aggredito a Londra da tre ubriachi che lo avevano scambiato per una persona di religione musulmana.
Era bastato questo per scatenare il loro odio religioso. In questi giorni due dei tre aggressori sono stati condannati: dovranno passare un anno in una comunità di recupero e fare servizio civile.
Niente carcere dunque per Joshua O’Leary, 23 anni, e Alfred Young, 19: entrambi erano incensurati.
L’aggressione era avvenuta nella zona di Surrey Quays (fuori dalla metro Canada Water), e come riconosciuto dalla sentenza di condanna, aveva una matrice razzista. Antonini, infatti, nel giugno del 2017 aveva una barba scura piuttosto folta.
Questo particolare somatico, unito ai suoi capelli scuri, aveva convinto gli aggressori del fatto che si trattasse di un musulmano.
La terza persona che ha preso parte al pestaggio non è mai stata identificata, né si è potuto risalire alla sua identità attraverso le testimonianze dei due condannati.
Antonini, nel raccontare quanto accaduto, ha spiegato come i suoi aggressori non si siano fermati “nemmeno quando ho iniziato a parlare italiano”.
Il ragazzo, dopo alcuni terribili minuti in cui era stato percosso con violenza, era riuscito a fuggire, rifugiandosi in un negozio di kebab.
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