Nella classifica stilata dall’Unione Europea sul numero di laureati l’Italia si posiziona penultima, peggio di noi solo la Romania.
Solo poco più di un italiano di età compresa tra i 30 e 34 anni su quattro, il 27,8 per cento, ha portato a termine la propria istruzione terziaria (universitaria o equivalente).
Nella classifica che comprende i paesi europei siamo penultimi quindi con il 27,8 per cento, ultima la Romania 24,6 per cento. I Paesi europei con più laureati sono invece Lituania 57,6 per cento, Cipro 57,1 per cento, Irlanda 56,3 per cento, Lussemburgo 56,2 per cento e Svezia 52 per cento.
C’è da dire però che l’Italia ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissata nell’ambito del programma Europa 2020, come pure tutta l’Unione Europa nel suo insieme.
L’Ue doveva raggiungere almeno il 40 per cento dei 30-34enni che avessero completato la propria educazione terziaria entro il 2020, e nel 2018 nell’Ue la percentuale è stata del 40,7 per cento.
In tutti i Paesi europei sono più le donne laureate rispetto ai colleghi uomini. Nel nostro Paese il 34 per cento dei laureati sono donne, gli uomini sono invece il 21,7 per cento.
L’Italia ha infine il 14,5 per cento di “early leavers“, cioè i 18-24enni con al massimo un’educazione secondaria inferiore che non sono impegnati in alcun programma di educazione o di formazione, la media europea è del 10,6 per cento. Sotto di noi Spagna (17,9 per cento), Malta (17,5 per cento) e Romania (16,4 per cento).
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