La lotta internazionale per garantire l’istruzione a tutti sta subendo intoppi e gravi ritardi, avverte L’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
Nel 2015, i leader mondiali avevano stabilito che entro il 2030 a tutti i bambini sarebbe stata garantita la possibilità di completare la scuola primaria e secondaria, ma la cronica carenza di fondi ha fatto slittare di anni questa scadenza.
Secondo quanto rileva l’Unesco, l’istruzione primaria universale non sarà realtà prima del 2042 e quella secondaria inferiore prima del 2059, mentre l’istruzione secondaria superiore universale verrà raggiunta solo nel 2084.
Un quadro scoraggiante che evidenzia la mancanza della volontà internazionale di tener fede agli impegni presi per raggiungere obiettivi che pure erano stati individuati concordemente.
Inoltre, ammonisce l’Unesco, l’istruzione è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile: la sconfitta della povertà, il miglioramento delle tecniche agricole, il miglioramento delle condizioni di salute, la lotta alla violenza e l’uguaglianza di genere.
Il rapporto pubblicato dall’Unesco sostiene che, tra gli ostacoli che rallentano il raggiungimento degli obiettivi relativi all’istruzione, uno dei più grandi è la guerra: 36 milioni di bambini non vanno a scuola a causa dei conflitti in varie parti del mondo.
La mancanza di istruzione, poi, porta a condizioni di disoccupazione e povertà e può contribuire ad alimentare conflitti e violenze. Un circolo vizioso che si perpetua. Ecco perché la comunità internazionale dovrebbe affrontare la questione con risolutezza e aprire le porte delle aule scolastiche ai 263 milioni di bambini che attualmente non ricevono un’istruzione.
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