Israele, vaccino ai ragazzi tra i 16 e i 18 anni per garantire il ritorno a scuola
Da sabato 24 gennaio in Israele anche i ragazzi tra i 16 e i 18 anni possono vaccinarsi: la decisione è stata presa per permettere agli studenti di tornare a scuola e prendere parte agli esami di fine anno in presenza, mentre Benjamin Netanyahu si sarebbe assicurato un numero di dosi sufficienti a vaccinare due terzi della popolazione entro marzo.
Il Paese è attualmente nel suo terzo lockdown e il premier, atteso alle elezioni per il rinnovo del Parlamento a marzo di quest’anno, ha promesso ai cittadini che a febbraio l’emergenza sarà già superata. A tal fine, e per scongiurare l’ingresso di varianti più contagiose del virus, ha deciso di chiudere il principale aeroporto, il Ben Gurion, fino al 31 gennaio.
I media israeliani hanno riferito che la decisione è stata annunciata da Netanyahu durante la riunione di gabinetto in cui sono state discusse le misure per contenere gli arrivi degli stranieri. “Siamo più avanti di ogni altro Paese del mondo, nessuno ha fatto quello che stiamo facendo”, ha detto il primo ministro nell’annunciare la chiusura dell’aeroporto internazionale situato tra Tel Aviv e Gerusalemme.
Nella riunione il ministro della Difesa, Benny Gantz, ha anche annunciato un giro di vite contro i trasgressori delle misure anti-Covid con multe più salate. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, a settembre Netanyahu ha contattato di persona Albert Bourla, l’amministratore delegato di Pfizer, per farsi garantire la fornitura di vaccini e pagando tariffe molto più alte rispetto a quelle concordate da americani ed europei.
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