Israele, vaccinazioni anti-Covid solo ai coloni: esclusi i palestinesi
Mentre le vaccinazioni anti-Covid proseguono spedite in Israele, nei territori occupati le dosi vengono somministrate solo ai coloni e non ai palestinesi.
È quando scrive in un articolo il The Guardian, che raccoglie la denuncia di alcuni gruppi per i diritti umani, secondo cui i milioni di palestinesi che vivono nei territori occupati, Cisgiordania, Gerusalemme Est e Striscia di Gaza, sono esclusi dalla campagna vaccinale.
“Israele traporta lotti del vaccino Pfizer-BioNTech nelle profondità della Cisgiordania – si legge nell’articolo – Ma le dosi vengono distribuite solo ai coloni ebrei, e non ai circa 2,7 milioni di palestinesi che vivono intorno a loro e che potrebbero dover aspettare settimane o mesi per l’avvio delle vaccinazioni”.
A due settimane dall’inizio della campagna vaccinale anti-Covid, Israele ha già immunizzato 1 milione di persone riuscendo a vaccinare circa 150mila persone al giorno.
Le vaccinazioni sono state organizzate negli stadi e nelle piazze e, in questa prima fase, sono state riservate a personale medico, operatori socio-sanitari, over 60 e altre categorie più a rischio.
Secondo il quotidiano britannico dietro il successo israeliano nella campagna vaccinale oltre a un sistema sanitario altamente avanzato e a una forte capacità organizzativa e una digitalizzazione diffusa, potrebbe esserci la carta economica: secondo unn funzionario del ministero della Salute, infatti, Israele ha pagato il vaccino 62 dollari a dose, rispetto ai 19,50 degli Stati Uniti.
Nel frattempo, l’autorità palestinese sta cercando il suo accesso ai vaccini, che potrebbero arrivare attraverso Covax, il programma dell’Oms che punta ad acquisire due miliardi di dosi di qualsiasi potenziale vaccino da diversi produttori entro la fine del 2021, per poterlo rendere disponibile a tutti i paesi del mondo.
I vaccini destinati a Covax, però, non hanno ancora ottenuto ancora ottenuto l’approvazione “per uso d’emergenza” da parte dell’OMS, condizione preliminare per la distribuzione.
L’autorità palestinese non ha ufficialmente chiesto aiuto a Israele anche se Ali Abed Rabbo, direttore generale del ministero della Salute palestinese, ha dichiarato che ci sono state “sessioni” con Israele su questo argomento.
Secondo Gisha, organizzazione israeliana per i diritti umani, gli sforzi palestinesi fatti finora per cercare i vaccini altrove “non assolvono Israele dalla sua responsabilità verso i palestinesi sotto occupazione”.
Diversi gruppi per i diritti, infatti, accusano Israele di eludere gli obblighi morali, umanitari e legali come potenza occupante durante la pandemia.
Il quotidiano inglese, inoltre, sottolinea che il mancato accesso da parte della Palestina ai vaccini anti-Covid potrebbe comunque rappresentare un ostacolo al raggiungimento dell’immunità di gregge da parte di Israele dal momento che migliaia di palestinesi lavorano in Israele e negli insediamenti.
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