Israele congela tutti i tipi di cooperazione con l’Unione Europea nel 60% dei territori occupati della Cisgiordania e di Gaza, compresi i progetti di sviluppo.
Una chiara rappresaglia contro la direttiva europea emanata la settimana scorsa che condanna di fatto l’occupazione e proibisce l’accesso ai fondi europei alle entità israeliane nei territori occupati.
La decisione, annunciata dal ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon, avrà ripercussioni su tutti i progetti che necessitano di un permesso dell’amministrazione civile. In altre parole le forze di difesa Israeliane (IDF) non rilasceranno concessioni edilizie di alcun tipo per progetti europei nell’area C (territori sotto completo controllo israeliano) e non rinnoveranno documenti al personale dell’UE, necessari per recarsi a Gaza o in Cisgiordania.
“Stiamo congelando tutti i rapporti con l’UE” afferma un ufficiale israeliano al Guardian.
L’UE fornisce aiuti, equipaggiamenti, rifugi per animali e altre strutture alle comunità Palestinesi residenti nell’area C, sottoposte a evacuazioni forzate e distruzione delle proprie case.