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    M.O., Wp: “Coloni israeliani uccidono 3 palestinesi ma le Idf non li fermano”

    Un'inchiesta del Washington Post punta il dito contro le forze armate israeliane, che non sono intervenute per fermare l'aggressione dei coloni di Esh Kodesh nel villaggio palestinese di Qusra, vicino a Nablus, costato la vita a tre persone

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 15 Gen. 2024 alle 12:54

    L’attacco più sanguinoso compiuto dai coloni israeliani in Cisgiordania dall’inizio della guerra a Gaza è avvenuto l’11 ottobre scorso, quando nel villaggio di Qusra, vicino a Nablus, sono stati uccisi tre palestinesi. Ma ora, grazie a un’inchiesta condotta dal Washington Post, è emerso che i soldati di due vicini avamposti militari dell’IDF hanno assistito alla strage, senza fermare gli aggressori.

    Tutto è cominciato il 9 ottobre scorso, a due giorni dai brutali attentati di Hamas costati la vita in Israele a quasi 1.200 persone, con alcune minacce lanciate su Facebook: “A tutti i ratti che vivono nelle fogne del villaggio di Qusra, vi stiamo aspettando e non avremo pietà. Il giorno della vendetta sta arrivando”.

    Due giorni dopo, secondo le ricostruzioni degli abitanti del vicino insediamento israeliano illegale di Esh Kodesh, un colpo d’arma da fuoco è stato sparato verso le case dei coloni. In poche ore, intorno alle 11 ora locale, un gruppo di persone armate, a volto coperto e a bordo di diversi fuoristrada ha fatto irruzione nel villaggio di Qusra, sparando contro la popolazione palestinese.

    Le autorità militari israeliane, secondo i testimoni sentiti dal quotidiano statunitense, hanno intimato ai residenti in fuga di non rispondere al fuoco: solo la polizia di frontiera era autorizzata a fermare i coloni, ritiratisi per un paio d’ore prima di tornare di nuovo.

    Intorno alle 15 ora locale, almeno sei  uomini armati, armati di pistole e di un M-16, hanno assaltato la casa di Awad Mahmoud Odeh, la più vicina a Esh Kodesh, dove il fabbro 30enne si era rifugiato con la madre e tre bambini. L’aggressione è costata la vita al cugino 29enne, Muath Raed Odeh, al contadino 20enne Abdel Halim Abu Rida e a un giovane di soli 17 anni, Obada Saed Abu Srour, accorsi sul luogo.

    Come mostra l’inchiesta del Washington Post, la scena era visibile da due vicini avamposti militari israeliani. I soldati però, pur avendo udito gli spari, non sono intervenuti per fermare i coloni. La polizia israeliana ha annunciato un’indagine sui fatti dell’11 ottobre ma dopo più di tre mesi la strage resta senza colpevoli.   

    Intanto, dall’inizio della guerra a Gaza, più di 300 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania dall’esercito o dai coloni israeliani.

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